di Jenny Erpenbeck, Sellerio

Richard è un professore universitario in pensione, vedovo e benestante. In una delle sue passeggiate nel centro di Berlino, si imbatte casualmente in un gruppo di profughi che stanno protestando pacificamente. Incuriosito dal loro aspetto, testimonianza vivente di fuga e disperazione, inizia a seguirne il destino tra un campo profughi e il calvario della richiesta dei documenti necessari per certificare l'esistenza stessa di un individuo, in una Germania burocratica e severa, ostaggio di leggi complicate il cui unico scopo apparente è quello di allontanare il più velocemente possibile dal suolo germanico il fastidio dato dai profughi provenienti dall'Italia. Avvicinandosi a questi ragazzi, ascoltando le loro storie di guerra, costretto ad abbandonare le proprie certezze sul presente, Richard si rende conto che il dramma più grande dei profughi è proprio la perdita dell'identità culturale, gradualmente smarrita senza che una nuova ne prenda il posto. La sua vita e la sua formazione classica lo aiuteranno a decodificare i racconti e i comportamenti di questo gruppo di uomini smarriti nel presente, uniti solo dalla ricerca di un rifugio che l'Occidente non ha nessuna voglia di offrire loro.
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