venerdì 29 marzo 2019

La banda dei pensionati

di Alessandra Scagliola, Morellini

Un libro divertente e leggero che sdrammatizza malattie e acciacchi dell'età avanzata rendendoli parte di un racconto semi-criminale e grottesco in cui la morale lascia il posto alla necessità di sopravvivenza. Iperbolico, riesce a far sorridere anche della tristezza della periferia torinese e delle varie povertà che vi trovano posto, da quelle degli immigrati – italiani e non – a quelle degli anziani dimenticati da figli e nipoti troppo impegnati per ricordarsi della loro esistenza.

Torino. In un palazzo della periferia cittadina si trova un gruppo di anziani condomini che condividono la frequentazione di una "nipote adottiva" giovane e disinvolta, che "compensa" le commissioni che svolge per ognuno di loro con qualche pranzo a scrocco e alcuni piccoli furtarelli commessi ai loro danni. La ragazza, voce narrante simpatica e smaliziata, si imbatte tuttavia in una scoperta imprevista che la spinge a coinvolgere il gruppo dei "suoi nonni" in un colpo troppo ardito, dai risvolti pessimi anche per la giovane ideatrice. Tra zingari minacciosi, profughi kosovari, vecchi e nuovi delinquenti, si snoda il racconto di personaggi tratteggiati un po' troppo sopra le righe, ma che riescono comunque a strappare qualche sorriso.

Giudizio sintetico: Sarcastico


martedì 26 marzo 2019

Pelle di corteccia

di Annie Proulx, Mondadori

Una saga lunga tre secoli con al centro la frenetica attività di disboscamento delle grandi foreste del Nordamerica. Un taglio indiscriminato di risorse che fa da sfondo alle vicissitudini di due famiglie che si altalenano tra il desiderio di riscatto dato da una "civiltà" fatta soprattutto di sfruttamento e il richiamo di una natura che sembra poter essere compresa soltanto dai nativi americani, sempre più confinati in territori sempre più ristretti e discriminati con violenta noncuranza dai "bianchi" arrivati dall'Oceano.

Due adolescenti francesi, René Sel e Charles Duquet, emigrano verso il Nuovo Mondo alla fine del XVII secolo, attratti dalla prospettiva di poter diventare coloni in un periodo in cui la terra del nuovo continente poteva essere riscattata dopo un periodo di lavoro gratuito di qualche anno. La loro strada si divide ben presto: René genererà una discendenza meticcia con una donna indiana e sarà un instancabile taglialegna, Charles cercherà il successo nel commercio dei legnami e originerà una stirpe sempre alla caccia di nuove occasioni di sfruttamento del territorio. La saga di queste due famiglie si snoda e si riannoda fino ai giorni nostri, con amori, commerci, matrimoni, fughe, ritorni e nuovi orizzonti – i protagonisti gireranno tutto il mondo – che hanno comunque sempre come centro di gravità l'abbattimento e il commercio dei grandi alberi (americani ma non solo), in un romanzo di dimensioni non indifferenti e dal fortissimo sapore ecologista. Una nota utile per chi desidera avventurarsi nelle vicende dei Sel e dei Duquet è quella di utilizzare per orientarsi l'albero genealogico delle due famiglie, inspiegabilmente messo alla fine del libro e quindi tanto utile quanto parzialmente invisibile.

Giudizio sintetico: Eco-genealogico

mercoledì 20 marzo 2019

Una mutevole verità

di Gianrico Carofiglio, Einaudi


Un romanzo breve di genere poliziesco, ambientato a Bari negli anni '80 in cui emerge la figura del protagonista, il maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio, attento osservatore dei dettagli che possano portare alla soluzione del caso. Un'analisi minuziosa per giungere alla verità al di là delle apparenze, spesso ingannevoli, alla maniera del celebre Sherlock Holmes.

Un'indagine semplice, almeno così sembra, quella che deve affrontare il maresciallo Fenoglio. Un uomo, un tipo losco, viene trovato cadavere nel suo appartamento, sgozzato. Una vicina di casa, curiosa e precisa nel registrare quanto di strano avviene nel condominio, pare mettere sulla strada giusta per la soluzione del caso. Le prove sono schiaccianti e coerenti.  Il maresciallo Fenoglio però coglie qualche elemento che non quadra e con il suo assistente, il giovane Montemurro, indaga, riflette, ascolta e giunge ad un'altra verità.
Romanzo scorrevole, privo di quei colpi di scena che in genere rendono apprezzabili  i romanzi polizieschi. Eppure la lettura è piacevole grazie alla trama chiara e non contorta e, soprattutto, grazie all'empatica personalità del Fenoglio, sensibile e malinconico, dotato di umanità, lontano dai modi spicci e talora violenti dei suoi colleghi.

Giudizio sintetico: Holmesiano


lunedì 18 marzo 2019

Un paradiso da morire

di Anthony Bourdain, Rizzoli

Noir simpatico con personaggi che sembrano uscire da un film di Tarantino, tra boss mafiosi pentiti, killer anomali, agenti palestrati e donne bellissime e tutt'altro che oche. Il tutto è ambientato nell'isola caraibica di Saint Martin, un paradiso per turisti nel quale è davvero difficile non incontrarsi, anche solo per caso.

Il killer Henry è un vero professionista, che viene utilizzato dalla mafia di New York per sopprimere i concorrenti più protetti nelle situazioni più difficili. Quando non lavora, cioè praticamente quasi sempre, visti i suoi onorari, passa il suo tempo sull'isola di Saint Martin con la bellissima moglie Frances in una vita che alterna barca a vela, serate alcoliche e nottate sexy. Un vero paradiso, almeno fino a quando una sfortunata coincidenza non rischia di compromettere tutto quanto Henry si è costruito, presentandosi sotto forma di un boss pentito che il governo americano decide di nascondere nell'unico posto in cui Henry non vorrebbe incontrarlo: la "sua" isola. Al seguito del boss arrivano anche guardie del governo, altri killer che vorrebbero eliminare il "problema", e una misteriosa coppia di ragazzi la cui ingenuità incanta Henry e Frances. In un turbine di avvenimenti e personaggi, tra il desiderio di continuare la propria vita spensierata e la necessità di difendersi a tutti i costi, Henry dovrà attingere a tutte le sue risorse per non essere costretto ad abbandonare quella che considera la sua "vera" casa e che è – anche per ammissione dello stesso autore nella prefazione – la protagonista principale di questo thriller: l'isola di Saint Martin.

Giudizio sintetico: Caraibico

sabato 16 marzo 2019

L'erba delle notti

di Patrick Modiano, Einaudi

Romanzo di sapore para-proustiano, alterna piccole descrizioni di una Parigi nascosta, lontana dai cliché turistici, a ricordi sfumati di un tempo sentimentale ormai perduto: lo scrittore che tenta di ricostruire la storia della ragazza enigmatica e misteriosa di cui si era invaghito può anche incuriosire inizialmente, ma se si esclude il sapore nostalgico della prosa del premio Nobel, in realtà rimane poco da ricordare di una storia che non riesce ad essere abbastanza interessante.

Uno scrittore dei giorni nostri, Jean, ricostruisce e rivive, con l'aiuto di un dossier ritrovato quasi casualmente, la sua storia con una ragazza misteriosa, Dannie, scomparsa a metà degli anni '60. Sullo sfondo, una Parigi poco conosciuta fatta di locali equivoci, case disabitate, strade buie in cui si muovono personaggi apparentemente normali, ma dall'aria oscura. Per niente impaurito, Jean ha da giovane frequentato questo ambiente per stare insieme alla donna, ma solo a posteriori prova a scoprire il mistero e l'identità di quella che si è rivelata una sconosciuta, smarrendosi nella confusione di nomi fittizi e misteri che il tempo potrebbe rendere più trasparenti.

Giudizio sintetico: Nostalgico

domenica 10 marzo 2019

L'innocente

di Marco Franzoso, Mondadori

Un titolo dannunziano per un romanzo su un bambino dodicenne che affronta con la madre un breve viaggio dal suo paese alla vicina città, per essere interrogato su una presunta violenza subita 2 anni prima. Un viaggio che lo spaventa, consapevole che le parole che dirà potranno avere conseguenze che lui non è in grado di prevedere. Una storia breve e intensa non priva di sensibilità e attenzione al mondo dell'infanzia.

In un paese italiano non specificato vive Matteo, con la madre e la sorellina minore. E' rimasto orfano di padre, morto in un incidente. Matteo sente molto la mancanza del padre. Con lui andava sul trattore, a pescare, si sentiva sicuro vicino a lui. La madre, rimasta vedova, si chiude nel dolore, nella paura e nell'ansia di dover crescere da sola due bambini. I nonni poco presenti affettivamente. In questa situazione Matteo viene seguito da una persona, il prete, che avrebbe dovuto aiutarlo ad affrontare i primi difficili momenti.  E invece... Dopo 2 anni dai fatti, Matteo, accompagnato dall'Avvocato, viene interrogato dal Giudice, alla presenza della Psicologa. Adulti chiusi nel proprio ruolo, incapaci di comprendere i silenzi e le contraddizioni del bambino che spesso a parole dice il contrario di quel che pensa.
Un romanzo delicato che si limita ad alludere ai fatti per soffermarsi piuttosto sui pensieri del bambino e sul suo percorso di crescita, con uno sguardo fiducioso sul futuro.

Giudizio sintetico: Fine infanzia

Anima

di Wajdi Mouawad, Fazi Ed.

Romanzo corale insolito, in cui i narratori sono gli animali che casualmente assistono al noir possente che è il filo conduttore del racconto. Il distacco iniziale dato dalla molteplicità e dalla singolarità delle voci riesce ben presto a coinvolgere il lettore nell'appassionante e disperata ricerca della verità da parte del protagonista, un uomo buono e cocciuto che si ritrova vittima della crudeltà della peggiore bestia del mondo: l'Uomo.

Wahhch Debch è un uomo buono, che al ritorno a casa trova la moglie orrendamente trucidata e cade nella più profonda disperazione. A raccontarlo un particolare narratore, il gatto della donna, che assiste alla scena. La polizia identifica il responsabile, ma stranamente non sembra attivarsi più di tanto per catturarlo. Debtch decide quindi di mettersi sulle tracce dell'uomo per trovare una ragione che possa spiegare il delitto, sotto gli occhi di vari animali che assistono al suo viaggio. Inizia così una caccia che lo porterà tra i criminali mistici delle riserve indiane del Quebec, poi negli Stati Uniti, fino a ripercorrere la sua stessa storia, la tragica infanzia in Libano nei campi di Sabra e Chatila. A dispetto della forma espositiva, unica nel suo genere, in cui le voci di mille animali (identificati con la nomenclatura binomia latina) vanno a comporre la storia, il racconto è potente e si lascia leggere rapidamente, anche sorvolando su alcune incongruenze della trama e sull'estrema brutalità delle vere bestie del romanzo, i protagonisti umani, la cui anima nera è messa a nudo dai narratori animali con rassegnata freddezza.

Giudizio sintetico: Esopo-pea noir



venerdì 8 marzo 2019

Stella o croce

di Gian Mauro Costa, Sellerio Ed.

Una nuova protagonista, poliziotta a Palermo, si affaccia sul palcoscenico del giallo italiano: una ragazza semplice e indipendente ma altrettanto decisa, che in questo caso decide di investigare su un caso irrisolto del recente passato. Niente mafia, per ribadire che il capoluogo siciliano può essere interessante dal punto di vista poliziesco anche senza la criminalità organizzata.

Angela è una "sbirra" – come si autodefinisce – del nucleo antirapina, ben integrata nel suo gruppo di colleghi e abbastanza bella e simpatica da potersi permettere una vita da single ricca di diverse occasioni. Per caso, si imbatte in un delitto irrisolto, l'omicidio di una parruccaia, che la incuriosisce perché un'intervista su un giornale coinvolge due sue conoscenti: la giornalista, compagna di Angela in un corso da sommelier, e la nipote della vittima, sua ex compagna di scuola alle superiori. Sfruttando l'aiuto di uno spasimante collega della omicidi e tenendo all'oscuro i superiori, Angela si lascia avvincere da un'indagine che sembra non avere sbocchi, tranne che per una cocciuta e intraprendente come lei. Un noir leggero e simpatico nella linea dei nuovi gialli italiani, che vede l'esordio di una giovane sincera e disinvolta che farà sicuramente ancora parlare di sé.

Giudizio sintetico: Palermicida


mercoledì 6 marzo 2019

Hotel Silence

di Auður Ava Ólafsdóttir, Einaudi

Il protagonista del romanzo, Jonas, lascia l'Islanda, la sua terra, per porre fine alla propria vita e va in un paese lontano, straniero, così che il suo cadavere non possa essere ritrovato dalla figlia. Sceglie un paese in cui è appena cessata una sanguinosa guerra civile. Segni di morte e di distruzione nelle cose e nei sopravvissuti, desolazione e presenza di mine antiuomo. In questo luogo, metafora forse della condizione interiore di Jonas, inizia una lenta rigenerazione.

Un bel romanzo. Una storia, scritta in modo curato e nel contempo semplice, che segue il percorso di un islandese di 49 anni, Jonas; questi, lasciato dalla moglie – che al momento della separazione gli rivela che la loro figlia non è sua figlia biologica – svuotato e privo di punti di riferimento, medita il suicidio. L'idea però che la figlia possa ritrovarlo privo di vita, lo spinge a partire per un paese appena uscito dalla guerra. Con sé un solo cambio di abiti e la cassetta degli attrezzi da cui non si separa, vista l'abitudine di riparare tutto ciò che necessita di un intervento. Jonas giunge all'hotel Silence, gestito da due fratelli sopravvissuti al conflitto, May e Fifì, che cercano di riportare in vita l'attività dell'albergo un tempo fiorente. Con loro il piccolo Adam, figlio di lei, che nei suoi disegni esprime l'orrore che ha vissuto. Di fronte allo strazio delle persone del luogo con cui viene in contatto, Jonas pian piano guarisce le proprie ferite e rimanda il proprio progetto di morte.
Un romanzo malinconico ma positivo che si legge facilmente e che, con semplicità, provoca nel lettore non banali riflessioni sulla vita.

Giudizio sintetico: Palingenetico