venerdì 20 luglio 2018

Nell'intimità

di Hanif Kureishi, Bompiani

Il senso della vita tutto in una notte, in un lungo monologo interiore che rappresenta la pragmatica dell'uomo contemporaneo. Niente Joyce, Schnitzler, Svevo, nessuna profondità di riflessione attraverso il guardarsi dentro, ma solo la superficie del discorso in sintonia con l'etica individualista del "cogli l'attimo", filosofia propria dei nostri tempi.

Compiaciuto, narcisista, eppure vero, questo romanzo, o racconto lungo, di Kureishi parla di un uomo di oggi, Jay, che passa una notte a guardarsi prima di prendere una decisione che gli cambierà la vita. Non troppo però, perché in fondo si tratta solo di cambiare donna e liberarsi dei figli inseguendo il mito di una qualche felicità senza compiere alcuna rivoluzione dentro se stesso, senza davvero mettersi in discussione. Anche perché il viaggio che il protagonista della storia compie nel proprio passato è fintamente profondo.
Un romanzo questo che, con il suo linguaggio senza slanci e che tutto appiattisce, con le sue parole prive di pathos e la sua sintassi semplice, è una perfetta metafora dell'uomo "liquido" di oggi. Un libro da leggere per cogliere il mondo di oggi.

Giudizio sintetico: Metaforico

Un ragazzo normale

di Lorenzo Marone, Feltrinelli

Romanzo di formazione nel più classico dei termini, tutto ambientato in un palazzo della Napoli degli anni '80, il caseggiato in cui fu ucciso dalla camorra il giornalista Giancarlo Siani. Con il consueto stile tenero e spensierato Marone racconta la difficile crescita preadolescenziale di un ragazzo povero e studioso, dal carattere mite ma dai saldi principi, alla ricerca di un punto di riferimento affidabile nel mondo edonista di quel periodo.

Mimì è il figlio del portiere di un caseggiato di una zona intorno al Vomero, in cui abitano persone benestanti ma non ricche. La sua vita si svolge tra il piccolo bilocale in cui si ammassa la sua numerosa famiglia (due nonni, due genitori, due figli) e gli amici del quartiere: lo spavaldo Sasà, la bella Viola, e, ragazzo tra gli adulti, il giornalista Giancarlo, purtroppo destinato ad una fine tremenda, l'unico a cui confidare i dubbi e i timori di un'età critica. Come afferma lo stesso autore, non è un romanzo su Giancarlo Siani, ma un romanzo con Giancarlo Siani. Come in altri titoli di Marone, lo stile è ironico e piacevole, anche se in questo caso meno commovente, e gode della spontaneità e dello spirito dell'intera città partenopea, che riesce a vivere nella voce dell'io narrante Mimì e della sua colorata famiglia, nonostante l'ambientazione estremamente circoscritta.

Giudizio sintetico: Supereroico

La ragazza che brucia

di Claire Messud, Bollati Boringhieri

Un'amicizia profonda tra due ragazzine americane, che vorrebbe sembrare più appassionante di quanto non sia, raccontata con sufficiente profondità introspettiva, ma che non riesce ad interessare e coinvolgere il lettore semplicemente perché manca una vera storia da raccontare.

Cassie e Julia sono due ragazzine che vivono in una piccola cittadina nel Sud-Est degli Stati Uniti e che tra loro condividono tutto. Mentre Julia, l'io narrante, è impacciata e ha una famiglia tradizionale, Cassie vive con la madre single ed è minuta e spavalda, dotata di un fascino e di una imprevedibilità che ne fanno una leader naturale. Crescendo, fino al termine della scuola media, le due ragazzine si perderanno e ritroveranno senza mai abbandonarsi completamente e senza mai restare davvero unite, almeno fino a quando la necessità non lo imporrà. Le vicende familiari di Cassie, che pensa di essere esposta a una minaccia, dovrebbero dare una svolta al racconto, ma risultano troppo poco coinvolgenti e sterilizzano uno stile aggraziato che avrebbe meritato di meglio.

Giudizio sintetico: Superficiale

domenica 15 luglio 2018

Verso domani

di Camilla Trinchieri, Marcos y Marcos

La storia di un'amicizia femminile, quella di Lenni e Tracy, iniziata in età adolescenziale, una di quelle amicizie totalizzanti per la completa condivisione di sé e della propria vita, destinata a durare fino alla morte. Così è perché Tracy viene uccisa e il romanzo assume anche il sapore del thriller; scavando nella psiche dei personaggi e nelle pieghe della storia, si giungerà alla verità e sarà possibile procedere "verso domani".

Lenni, una giovane originaria di una località turistica, Lakeside, si trasferisce a vivere a New York in seguito a tragici eventi. La sua amica del cuore, Tracy, è stata assassinata e il suo fidanzato Billy, sospettato di essere l'autore dell'omicidio, inseguito dalla polizia, si è schiantato in moto. I due forse avevano progettato di fuggire insieme, forse avevano litigato, forse lui l'ha colpita in un impeto di rabbia. Non si sa. Ma la polizia pensa che le cose possano essere andate così. Allora per Lenni diventa vitale lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita nella grande metropoli. Difficile però liberarsi dagli incubi, dal dubbio di essere stata ingannata e tradita. Quando viene contattata da Sam, fratello di Billy, ritornato dalla spedizione militare in Irak, pian piano, grazie anche al rapporto che nasce tra i due, Lenni accetterà di affrontare i suoi fantasmi, cercando con lui la verità.
Un romanzo costruito col meccanismo del thriller che inizia con l'omicidio e, alternando flashback e ritorni al presente, mantiene desto l'interesse del lettore grazie ad una scrittura scorrevole e ad uno stile quasi cinematografico.

Giudizio sintetico: Amichevole

giovedì 12 luglio 2018

Il mare dove non si tocca

di Fabio Genovesi, Mondadori

Se con "Chi manda le onde" Genovesi si era già cimentato con il romanzo di formazione divertente e naïf, in questo caso l'età si abbassa ancora di più, e i personaggi diventano espressione di una deriva familiare in cui sembra di riconoscere tutti gli elementi della fiaba tradizionale, declinati in chiave ironica e moderna con una famiglia "à la Malaussène" dove i vecchi ridiventano bambini e i bambini rischiano di diventare vecchi anzitempo.

Come si vive in modo normale in una famiglia vittima di una maledizione sociale, letteralmente infestata da troppi anziani e poche donne? Ce lo racconta in prima persona Fabio, un bambino che con una lingua semplice descrive con un misto di tenerezza e ironia la difficoltà di crescere con troppi nonni "non-nonni", quasi tutti maschi e tutti con uno spirito anarchico irredento e litigioso, che monopolizzano ossessivamente il tempo dell'unico nipote, che invece preferirebbe mischiarsi ai suoi coetanei in modo spensierato. Se la storia ha dell'incredibile, la voce narrante lo è ancora di più, esprimendo con le parole di un bimbo pensieri adulti. Rimane comunque una lettura godibile e a tratti anche commovente, impregnata di una caratterizzazione dei personaggi molto toscana e difficile da ignorare.
Un romanzo di formazione piacevole, con una famiglia a ruoli invertiti, dove più si è giovani e più si è saggi.

Giudizio sintetico: Giullaresco

venerdì 6 luglio 2018

Storia della mia ansia

di Daria Bignardi, Mondadori

Un romanzo sulla vita, sull'amore, sul legame con i figli ma soprattutto sul rapporto tra una donna e la propria nemica, l'ansia, ereditata dalla madre, detestata da sempre ma difficile da eliminare. Se poi subentra la malattia più temuta dei nostri tempi, il cancro, l'ansia sembra prendere il sopravvento.

Lea, quarantanovenne milanese, scrittrice e autrice di teatro, è sposata con Shlomo, uomo introverso e razionale, da cui ha avuto un figlio. Altri due figli dai precedenti matrimoni di entrambi. Il rapporto con Shlomo è in crisi: l'ansia che assilla Lea, nonostante la donna si sforzi di soffocarla, irrita Shlomo e lo spinge a rinchiudersi in se stesso. La scoperta di un tumore al seno, l'operazione e le cure chemioterapiche travolgono la vita di Lea, che si sente in guerra. È saggio pensare che non si debbano prendere decisioni in tempo di guerra, ma il dolore, il bisogno di amore e di calore non concessi dal marito, spingono Lea a pensare di cambiare la propria vita, a cercare nuovi incontri.
Il cambiamento necessario deve avvenire  però  dentro di sé e consiste nell'evitare eccessive dipendenze dagli altri, nell'amare se stessi, nel non compiere inutili sacrifici.
Un romanzo di cui si apprezza la scrittura pulita e asciutta, lo stile teso e drammatico che non fa sconti su particolari molto duri relativi alle sofferenze fisiche e psicologiche inflitte dalla chemioterapia. Un romanzo che, pur nella durezza delle situazioni, lascia un messaggio di positività.

Giudizio sintetico: Vitale

lunedì 2 luglio 2018

Lo stretto necessario

di Pierluigi Pardo, Rizzoli

Dubbi, crisi matrimoniale, fuga dal proprio presente alla ricerca di parti del passato lasciate irrisolte, presenza forte degli amici. Elementi che si coagulano e portano a una svolta nella vita del protagonista di questo romanzo, che scopre lo "stretto necessario" per la propria vita abbandonando (forse) la condizione di Peter Pan.

Giulio ha quasi 43 anni. Pubblicitario di successo vive in una bella casa a Milano, con la moglie Francesca, dedita ad attività di beneficenza per l'Africa, e la figlia di 7 anni, Rebecca. È il giugno del 2006, stanno iniziando i Mondiali e Giulio, che pone il calcio tra le cose che più contano nella vita, si prepara a seguire davanti alla televisione le partite della Nazionale italiana di Lippi. Ma diverse cose in questo momento lo rendono scontento: sua moglie, tutta presa dalle cene a favore dell'Africa, sembra affascinata dal guru dell'associazione per cui si impegna. Le campagne pubblicitarie che sta seguendo, come quella per la colla delle dentiere, sono poco stimolanti e un'amica che ha perso di vista da 10 anni sembra ora voler riprendere i rapporti con lui. Molta confusione nella mente di Giulio. Allora è meglio staccare, cercare una fuga seguendo il suo amico Federico, che vuole ristrutturare una masseria in Puglia. Inizia così il viaggio dei due alla volta del Sud con tappa in alcune bellissime località della Penisola, mentre la Nazionale italiana avanza verso la finale.
Un romanzo in cui si sente l'eco dei libri di Nick Hornby e dei film di Gabriele Salvatores, che fa propri temi non proprio originali del mondo maschile: calcio, musica, amicizia, la difficoltà di crescere e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. La scrittura è comunque scorrevole e la lettura, se si vuole solo relax, gradevole.

Giudizio sintetico: Fuggitivo

L'americano

di Massimiliano Virgilio, Rizzoli

Due amici che si perdono a causa della differenza tra i loro mondi, i diversi caratteri, le storie che li coinvolgono, ma che sono anche due ragazzi sperduti che non riescono a maturare un rapporto concreto con i propri genitori, troppo occupati a sfuggire la povertà in modi diversi. Un romanzo noir sulla difficoltà di trovare la propria identità e sul rapporto con gli altri, sempre difficile sia che si sia lupi, sia che si sia agnelli.

Marcello e Leo sono bambini che appartengono a mondi diversi nella Napoli della seconda metà degli anni '80: Leo è mezzo americano, strafottente e coraggioso, destinato a cavarsela da solo in un mondo che non sembra offrirgli grandi prospettive, nonostante la sua intelligenza e l'estrema intraprendenza. Il suo amico è invece impacciato e solitario, figlio di un funzionario di banca che ha sofferto gli stenti e il cui unico obiettivo è quello di emanciparsi dal marchio di una povertà che ne attanaglia lo spirito per dare ai propri figli le migliori opportunità. I due ragazzi crescono in una Napoli che sta cercando di uscire dallo stereotipo per lanciarsi nell'economia sfrenata degli anni che precedono tangentopoli. Le loro strade sono destinate a perdersi e a incrociarsi dopo molti anni e molti dispiaceri, relitti alla deriva di un mondo che sembra non perdonare mai le scelte sbagliate, indipendentemente dalla natura e dalle intenzioni di chi le compie.

Giudizio sintetico: Smarrito