martedì 25 giugno 2019

Sara al tramonto

di Maurizio De Giovanni, Rizzoli

Sara Morozzi, detta Mora, è la protagonista di un giallo diverso rispetto a quelli cui sono abituati i lettori di De Giovanni. Napoli rimane sullo sfondo, la trama gialla è meno intrigante, ma i personaggi sono forse ancora più approfonditi del solito, soprattutto quello di Sara. E il genere giallo del romanzo sfuma nel genere rosa, ripercorrendo la grande storia d'amore di Sara.

Sara Morozzi è una donna sui cinquant'anni, in pensione. Ha lavorato a lungo in un'unità dei Servizi segreti e si è abituata a vivere nell'anonimato, ad essere trasparente, quasi invisibile. Così è rimasta, anche dopo aver terminato l'impegno lavorativo. La sua presenza è sempre inavvertita dagli altri, tanto più ora in cui la donna si sente "al tramonto". Il suo attaccamento alla vita è finito dopo la morte del suo grande amore, Massimiliano, per il quale aveva lasciato, senza esitazioni, marito e figlio piccolo, Giorgio. Sara ha perso anche lui, questo figlio così poco conosciuto, morto poco dopo Massimiliano.
Un'amica della polizia chiede aiuto a Sara per un caso in apparenza già risolto, conoscendo l'abilità della Mora di vedere quello che gli altri non riescono a cogliere. Sara infatti sa leggere le parole dal movimento delle labbra altrui, sa interpretare stati d'animo e discorsi dalla postura delle persone, dai gesti, da particolari apparentemente insignificanti. È aiutata nell'indagine dall'ispettore Davide Pardo e da Viola, una giovane donna giunta quasi al termine della gravidanza, che pian piano instaura un rapporto profondo e di fiducia con Sara, madre dell'uomo del bimbo che ha in grembo.
Una trama gialla forse un po' prevedibile ma interessante e coinvolgente, che si avvale della prosa fluida e chiara tipica del narratore e del ritratto intrigante della protagonista.

Giudizio sintetico: Crepuscolare


Come fermare il tempo

di Matt Haig, edizioni e/o

Il sogno di molti esseri umani, quello di rallentare l'invecchiamento a tal punto da divenire quasi immortali, diventa per il protagonista un incubo lungo secoli, una condanna che lo costringe a rinunciare a molto, pur amando profondamente la vita. Con un pretesto fantascientifico, come già visto ne Gli umani, Haig compie un viaggio interiore nella mente di un uomo che ha fermato il tempo ma che ne è anche prigioniero.

Tom è un uomo di circa quarant'anni. O meglio, dimostra circa quarant'anni. In realtà è nato alla fine del XVI secolo, ma soffre di una immaginaria disfunzione, l'anageria, per cui il suo invecchiamento è rallentato di più di dieci volte rispetto a quello di un normale essere umano. Questa caratteristica, rara ma non unica, lo ha costretto a sfuggire continuamente, prima alle superstizioni religiose, poi alla curiosità della scienza e dell'esercito, infine agli obblighi che derivano da questa fuga continua: impossibile innamorarsi, difficile condividere amicizie, impossibile continuare a vivere nello stesso posto troppo a lungo... Con una vita sicuramente ricca di stimoli, ma forse non appagante quanto sarebbe immaginabile, Tom ha collezionato un numero incredibile di "esistenze" diverse, assistendo con curiosità ai cambiamenti del mondo che lo circonda, dai galeoni all'elettronica. Con continui flashback, che mappano l'esistenza di questo singolare protagonista, vengono alla luce una serie di incontri straordinari, da Shakespeare al capitano Cook, a Francis Scott Fitzgerald, ma soprattutto emerge un intenso desiderio di vivere come tutti, a dispetto della propria insolita natura e degli obblighi imposti dal vetusto Hendrich, il decano del gruppo di individui che, come Tom, condividono la caratteristica involontaria – appunto – di saper fermare il tempo.
Un libro piacevole e originale che, a dispetto del pretesto narrativo, mette in evidenza la difficoltà, tutta umana, di riuscire a trovare il proprio posto nel mondo anche nelle situazioni apparentemente più favorevoli. E con moltissimo tempo a disposizione.

Giudizio sintetico: Longevo

mercoledì 19 giugno 2019

Una contessa a Chinatown

di Dario Crapanzano, SEM

Un romanzo con tutti gli ingredienti del genere giallo: un morto, un investigatore, un mistero da risolvere. Eppure è una storia che cattura l'interesse del lettore non certo per la suspense o per i colpi di scena bensì per l' accurata ambientazione nella Milano degli anni '50, così diversa dalla Milano di oggi.

1953, Milano. Margherita Grande, una giovane e affascinante donna, orfana dei genitori, è una squillo d'alto bordo. Grazie a questo lavoro, mantiene la nonna e i due fratelli minori concedendo a tutti una condizione di benessere. Fino a 2 anni prima aveva lavorato come cameriera e per la famigliola era stato un periodo di miseria. Margherita, dotata di intelligenza e determinazione, ha un rapporto dì amicizia con la sua maîtresse, la contessa Vergani, rapporto basato sulla reciproca stima e sul rispetto. Quando la contessa viene trovata morta in uno dei suoi appartamenti in via Paolo Sarpi, nella Chinatown milanese, la vita di Margherita cambia.. Erede della Vergani, la giovane donna entra in possesso di un consistente patrimonio che le permette di abbandonare il lavoro di squillo. Sente anche il dovere morale – non condividendo la decisione della polizia di ritenere il suicidio la causa della morte della contessa – di assumere il ruolo di investigatrice, già svolto con successo in un precedente caso.
La trama del romanzo è molto semplice, così come lo stile, la soluzione non genera sorprese. Rimane la piacevolezza della ricostruzione di una Milano del passato, delle abitudini, dei modi di dire, di un mondo, insomma, che in gran parte non esiste più.

Giudizio sintetico: Milanese


martedì 18 giugno 2019

China girl

di Don Winslow, Einaudi


Per chi ha apprezzato il primo London Underground, questo secondo appuntamento con le indagini di Neal Carey sarà una piacevole sorpresa, anche grazie alla precisione della ricostruzione economica e storica dello scrittore americano. In questa avventura, ambientata alla fine degli anni '70, il giovane protagonista inizia un lavoretto che appare di una semplicità disarmante e che si rivelerà invece tanto articolato e complesso da cambiargli la vita. In tutti i sensi.

Neal Carey è un ex ladruncolo che è stato adottato da una misteriosa "società" che fa capo ad una banca, la quale svolge incarichi particolarmente delicati e discreti per conto di alcuni clienti particolari. Dopo l'esperienza londinese del primo libro, che lo ha lasciato piuttosto segnato nello spirito, Carey si è seppellito nello Yorkshire e si sta dedicando ai suoi studi sulla letteratura del XVIII secolo quando viene richiamato in "servizio" per un incarico apparentemente banale: riportare all'ovile uno scienziato che sta per abbandonare la società per cui lavora per amore di una bellissima e affascinante pittrice cinese, una donna misteriosa che forse lo sta irretendo per oscuri motivi. Mentre Carey cerca di trovare e separare la coppia, una serie di circostanze lo coinvolgono fino a portarlo molto lontano dal suo ambiente, anche a seguito di una passione improvvisa per la donna, che invece sembra faccia di tutto per metterlo in pericolo.
Un noir particolare, non soltanto per l'ambientazione insolita (in nuce si intravede quello che diventerà la Cina qualche decennio dopo), ma anche per l'anomalia della caratterizzazione dei protagonisti rispetto agli stereotipi del thriller: personaggi imprevedibili, così come lo stesso finale, chiuso in sordina in modo piuttosto diverso dal solito.

Giudizio sintetico: Anomalo

lunedì 10 giugno 2019

Dieci minuti per uccidere

di Francesco Caringella, Newton Compton Ed.

Un thriller o "Un grande thriller", come recita il sottotitolo, ma anche un dramma familiare. Al protagonista, Antonio De Santis, rimangono 10 minuti di vita per capire quale dei suoi familiari gli abbia sparato e perché. Un romanzo che è anche un'estrema analisi di una vita.

Antonio De Santis, settantenne imprenditore pugliese, è nella sua villa di Trani, seduto sul divano del suo studio, ascolta al buio un pezzo jazz col suo cane Nox, fedele compagno ai suoi piedi, prima di andare a dormire. Un proiettile lo colpisce alla nuca con un sibilo attutito dal silenziatore. La morte lo coglie di spalle, a tradimento. Antonio sente di avere ancora 10 minuti di vita e questi gli devono bastare per scoprire chi ha posto fine ai suoi giorni. Quella sera ha cenato con i suoi familiari, solo uno di loro poteva sapere dove ha nascosto la chiave dell'armadietto delle armi. E poi il cane non ha abbaiato.
È l'inizio di un'indagine su se stesso,sui propri rapporti con moglie e figli, condotta in modo onesto e lucido. D'altronde la situazione è tale da non permettere alibi o facili autoassoluzioni. Emerge la figura di un uomo autoritario, forse arrogante ma profondamente legato ai propri cari, certo a modo suo.
Un romanzo che si legge d'un fiato, scandito dal computo dei minuti che passano. Forse il finale è un po' deludente, ma questo non toglie al libro il pregio di una tensione mantenuta pagina dopo pagina.

Giudizio sintetico: Inesorabile

venerdì 7 giugno 2019

Il diario segreto del cuore

di Francesco Recami, Sellerio

Sequel di Morte di un ex tappezziere – il libro nel quale Recami ha fatto morire Amedeo Consonni, il protagonista della sua fortunata serie di noir basati sugli equivoci – risente notevolmente della mancanza di una trama imperniata su un protagonista ben caratterizzato. A stemperare la probabile perplessità degli ammiratori dello scrittore, le prime lettere del diario della ragazzina, vere perle di sarcasmo para-infantile che danno simpatia ad un racconto che stenta a trovare una propria compiutezza e che sembra un intermezzo tra la serie – ormai chiusa – del Consonni e un futuro protagonista ancora da definire.

Nella casa di ringhiera teatro della serie dei romanzi precedenti, l'assenza, causa morte violenta, del Consonni ha portato una sorta di tristezza diffusa, in parte ragione dell'allontanamento di molti condomini: tra quelli rimasti, la famiglia a metà di Donatella, che tira avanti con i due figli grazie soprattutto all'aiuto dell'ex marito, espulso perché ex alcolista. Nel diario segreto della figlia, che scopre essere vittima di persecuzioni da parte delle compagne, Donatella trova la rabbia per ordire e mettere in atto una perfida rivincita sociale che le prenderà la mano fino a mettere a soqquadro l'intero quartiere.
Privo di un vero e proprio protagonista, il racconto offre comunque, come negli altri libri di Recami, un divertente spaccato delle malignità e delle cattiverie di un ambiente piccolo ma ferino, che riesce ad essere divertente per quanto grottesco, in questo caso soprattutto grazie alle confidenze al proprio diario della giovanissima Margherita, divertenti analisi della vita scolastica e della vacuità delle sue "amiche" preadolescenti.

Giudizio sintetico: Post-Consonni



Il risolutore

di Pier Paolo Giannubilo, Rizzoli

Nella doppia vita dell'artista Gian Ruggero Manzoni scorrono come in un fiume i ricordi di un'Italia oscura e misteriosa, sempre in equilibrio tra il desiderio di essere nazione e le tentazioni assolutistiche di Servizi Segreti più o meno deviati e devianti, che non si fanno scrupolo di servirsi di ex-sovversivi per i loro scopi politici. Una storia umana e politica che attraversa varie fasi e che viene vissuta con una spada di Damocle appesa sopra la testa per più di trent'anni.

Anni '60: Ruggero Manzoni è un giovane di Lugo di Romagna che ha alle spalle una famiglia benestante, discendente addirittura da Alessandro. Di natura fragile, già da bambino ha una personalità distruttiva e autodistruttiva che determinerà per tutta la sua vita il desiderio di mostrarsi migliore di quello che appare; tuttavia, al momento, il problema per Ruggero è la mole: molto grasso, è continuamente irriso dai compagni e trattato con sufficienza dalle compagne che gli preferiscono bulletti più atletici. Quando dopo anni, molti farmaci e altrettanti sacrifici riesce a liberarsi in parte della sua pesante zavorra e scopre una sessualità molto intensa– anche se occasionale – Ruggero prova un senso di onnipotenza e di riscatto che lo spinge a cercare una dimensione alternativa, umana e politica, che lo dannerà: in seguito ad un fermo, infatti, sarà costretto con un ricatto a prestare un servizio militare durissimo nel battaglione San Marco e poi a continuare in segreto l'attività saltuaria di agente del Sismi, in un periodo nel quale la disponibilità di fondi per i servizi era seconda soltanto alla sua libertà di azione. Lo sviluppo della sua carriera artistica, il servizio occasionale come agente, una malattia cronica debilitante e una vita culturale ed erotica disordinata fanno compiere a Ruggero una parabola allo stesso tempo anarchica e reazionaria che trova la propria epifania nell'orrenda tragedia bosniaca, shock fisico e psicologico che segnerà senza possibilità di fuga un uomo che ha vissuto in modo pieno, ma molto doloroso, il quarantennio più misterioso della storia italiana recente.

Giudizio sintetico: Biografico