di Juan José Millas, Einaudi
Un romanzo originale, breve ed intenso. Una visione dell'individuo della società di oggi che contiene un messaggio positivo sulla possibilità di ritrovare l'autenticità del proprio io.Spagna, giorni nostri. Damian Lobo è un quarantenne disoccupato, perché licenziato dalla sua ditta dopo anni di lavoro. Tipo solitario, con pochi rapporti con la propria famiglia, ora composta dal padre e da una sorella di origine cinese adottata dai genitori, che l'hanno sempre preferita a lui.
Damian vive in modo particolare, convinto di essere protagonista di un reality, sempre ripreso dalle telecamere con un presentatore che lo intervista sulle sue scelte di vita. Non mancano talora applausi di un immaginario pubblico incline a valorizzare le battute ironiche del presentatore a suo danno.
Un giorno Damian compie un furto in un mercatino d'antiquariato e, per sfuggire alla vigilanza che si è accorta del suo gesto, si nasconde in un ampio e vecchio armadio. Questo viene subito impacchettato e trasferito nell'appartamento di Lucia, che l'ha acquistato riconoscendo nel mobile un armadio di famiglia. Dall'armadio, trasformato in una sorta di buia abitazione da cui esce solo quando non c'è nessuno in casa, Damian segue la vita della famiglia come un fantasma, continuando nella sua testa a partecipare al reality, rivelando negli ironici dialoghi con il presentatore le zone d'ombra del suo animo.
Un bel libro scritto in una prosa fluida e lucida, che attacca la "TV spazzatura", ma soprattutto apre la speranza di potersi reinventare la vita dopo aver ucciso i propri fantasmi.
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