di Alberto Schiavone, Guanda
La storia di una coppia di ultrasessantenni nella Milano di oggi. Un romanzo delicato e malinconico sui distacchi, sulla solitudine perché "per sapere cos'è la solitudine, bisogna essere stati in due. Altrimenti, bisogna che qualcuno ti racconti che cos'è la solitudine" (P. Ciampi)Ada e Amedeo, un'insegnante e un vigile ora in pensione, si sono sposati per amore da più di vent'anni. Hanno formato una famiglia che comprende anche due figli adottivi, Alex e Sonia, amatissimi. Una disgrazia, la perdita del figlio per uno scherzo stupido e banale, li allontana e i due si chiudono ciascuno nel proprio dolore, cercando un'evasione dalla insopportabile realtà: Amedeo proiettandosi in storie create dalla sua fantasia, Ada affogando nell'alcol. La dipendenza e il degrado della donna sono il nucleo sofferto del libro.
Il romanzo è diviso in 7 capitoli corrispondenti ai giorni di una settimana in cui la storia di Ada e Amedeo si dilata e si snoda con la notizia della gravidanza della figlia, abbandonata dal compagno, e l'aggravarsi delle condizioni di salute di Ada.
La storia, narrata in stile disadorno e semplice, guarda con comprensione e senza eccessive indulgenze la sofferenza umana e, in questo modo, coinvolge il lettore lasciandogli uno spiraglio di speranza in quanto "ogni spazio felice è figlio o discende da una separazione" (R. M. Rilke).
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