lunedì 25 settembre 2017

Quaranta frustate meno una

di Elmore Leonard, Einaudi

Einaudi ripubblica, dopo quasi mezzo secolo dalla sua prima uscita negli USA, un racconto western dello scrittore scomparso nel 2013. Il racconto è anche bello, nel caratteristico stile dello scrittore che tanto ha ispirato i fratelli Coen e Quentin Tarantino, ma non si capiscono né la scelta del titolo, né la quarta di copertina, che anticipa al lettore avvenimenti che accadono alla fine del libro. Non leggetela!

Un libro nello stile più classico delle crime story, ma ambientato nella famosa prigione di Yuma nel periodo immediatamente precedente la sua chiusura (nel 1909). Due detenuti che tutti considerano con la pelle del colore sbagliato – e che sono due veri antieroi – finiscono per odiarsi, picchiarsi, farsi punire e tramare vendette l'uno nei confronti dell'altro a causa delle macchinazioni dello scaltro "ras" della prigione e di altri personaggi. Finiranno loro malgrado per doversi coalizzare, correndo per sopravvivere nella più anomala tra le prigioni, tra delinquenti, prostitute, un direttore etnografo e bigotto, e guardie poco ortodosse. Raccomandiamo ancora una volta di non leggere la quarta di copertina se non dopo aver finito il libro: troppe anticipazioni che potrebbero guastare il ritmo del racconto.

Giudizio sintetico: Galeotto

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