giovedì 31 agosto 2017

Cronaca di un suicidio

di Gianni Biondillo, Guanda


Una storia dell'Italia di oggi colpita da una crisi che sembra non finire mai. Personaggi quotidiani in un romanzo tra il sociale e il noir che si legge con umana partecipazione. Una storia che inizia con una barca alla deriva. Una metafora dell'Italia di oggi?

Una barca al largo del lido di Ostia. L'ispettore Ferraro e la figlia adolescente con cui è in vacanza, salgono a bordo, trovano vestiti piegati e abbandonati e un biglietto: " Perdono tutti e a tutti chiedo perdono" E sotto: " Non fate troppi pettegolezzi". Sono le stesse parole lasciate da Cesare Pavese, lo scrittore morto suicida. Prendono avvio le indagini. Gli oggetti appartengono a Giovanni Tolusso, un uomo dall'esistenza solitaria, vissuto durante l'infanzia in Svizzera dove il padre si era trasferito per lavorare come operaio con il sogno di permettere al figlio una vita migliore della sua.  Giovanni, dopo aver assecondato le aspettative paterne di diplomarsi  geometra, ha seguito le proprie inclinazioni trasferendosi a Roma e diventando uno sceneggiatore di successo. Benessere finalmente raggiunto, coronato dall'acquisto di una bella casa grazie a un mutuo che,data la sua situazione economica, non desta preoccupazioni. Fino all'arrivo di una cartella esattoriale di Equitalia che esige una cifra esorbitante: prima stupore, poi disperazione in un uomo rispettoso e puntuale nell'assolvimento dei suoi impegni. Una situazione soffocante, da incubo considerando che la crisi economica del Paese ha inciso drasticamente sul suo lavoro riducendolo al minimo e che negli ultimi mesi  addirittura non è stato  pagato. Giovanni non ha la possibilità di chiedere aiuto a nessuno. Certo non alla moglie cieca né all'amico commercialista, responsabile della sua situazione fiscale.
Solo il suicidio è la soluzione?
Un romanzo furbo che attinge a piene mani negli stereotipi del noir e cerca lettori con una trama fondata sulle paure più diffuse, anche perché enfatizzate dai media, nell'Italia contemporanea. Un pregio:la curiosità che avvince il lettore fino alla conclusione della storia.

Giudizio sintetico: Leggibile

martedì 29 agosto 2017

La mattanza

di Carlo Lucarelli, Einaudi

Ripubblicato dopo quasi 15 anni, questo minuscolo riepilogo dei 30 anni delle peggiori stragi mafiose ripercorre la storia dei Corleonesi dal processo a Luciano Liggio all'arresto di Totò Riina dopo le stragi di Capaci e via d'Amelio. Notizie ai più conosciute, ma riordinate in un filo logico narrativo molto utile, nello stile del Lucarelli conduttore televisivo.
Una lettura non datata e molto istruttiva, soprattutto per i giovani studenti che, per ragioni anagrafiche, non hanno vissuto lo strazio degli anni in cui la mafia sembrava potesse prendere il posto dello Stato occupandone tutti gli spazi istituzionali.
Si inizia dal processo a quelli che diverranno i più tristemente noti rappresentanti dei Corleonesi, che si trovano alla sbarra e vengono assolti perché ancora non esiste il reato di mafia, per poi ripercorrere in un unico filo conduttore le loro storie criminali e le storie dei rappresentanti dello Stato che li hanno combattuti fino agli ultimi anni del millennio. La narrazione sintetica, ordinata e strutturata in piccoli brani di storie personali, nello stile del Lucarelli conduttore, crea un'agile e sobria sintesi che condensa in meno di 100 pagine la memoria storica di un Paese ancora silenziosamente sotto assedio.

Giudizio sintetico: Bigino

A tuo rischio e pericolo

di Josh Bazell, Einaudi

Libro disordinato e confuso, questo ritorno di Bazell dopo l'esilarante Vedi di non morire cerca di essere un thriller, ma eccede mescolandovi anche medicina, ecologia, una punta di horror e un pizzico di politica e di costume. Sicuramente interessanti i dialoghi alla Elmore Leonard, così come le invenzioni narrative su alcuni politici americani e le notizie ecologiste e mediche, lo sono invece meno le stravaganti note in calce, la lunghissima bibliografia e la chiusura ecologista. Quello che però davvero non si capisce è come possa stare tutto insieme nelle stesse 400 pagine.

Torna Pietro Brnwa, alias Peter Brown, il killer che per nascondersi e sfuggire alla vendetta della mafia è diventato medico. Questa volta è mandato dal suo supervisore, per conto di un ricco magnate dell'informatica, a verificare la presenza di uno strano mostro nelle acque di un lago sperduto nell'America più povera e arretrata. Lo accompagna una paleontologa molto sexy ed altrettanto ecologista. Ognuno avrà da raccontare una storia, compresi gli stravaganti personaggi di contorno (anche realmente esistenti) che li accompagnano. Bazell, scrittore stravagante e medico nella vita, ha creato una cornucopia nella quale ha messo tutto quello che di pseudo-scientifico poteva comprimere in un romanzo senza appesantirlo: ma il risultato è davvero troppo eterogeneo ed eccessivo, e ci fa rimpiangere il divertentissimo - ma più contenuto - mix del suo felice esordio.

Giudizio sintetico: Disordinato

venerdì 25 agosto 2017

Mandorle amare

di Laurence Cossé, Edizioni E/O

Un romanzo che affronta alcune problematiche importanti, in particolare l'inserimento di immigrati extraeuropei nel nostro contesto linguistico e culturale e la situazione umana di isolamento di una persona che, in un universo comunicativamente complesso come il nostro, non sa né leggere né scrivere. Se non si è in grado di dare un nome alle cose, queste non esistono; se non si sa scrivere il proprio nome, non si ha identità.

Parigi, vigilia delle elezioni che porteranno Sarkozy alla presidenza della Francia. Edith, donna della borghesia francese, madre di famiglia e abile traduttrice, scopre che la persona che, per qualche ora, presta sevizio in casa sua, non sa né leggere né scrivere. Fadila Amrani è una sessantenne marocchina che non ha mai studiato, neppure l'arabo. Da bambina viveva in campagna e i suoi genitori non hanno pensato di mandarla a scuola. Sposa a 14 anni, in seguito a una violenza subita, non ha mai avuto neppure l'idea di imparare, occupata a mantenere sé e i figli, mai sostenuta da un uomo, pur avendo avuto tre mariti. 
Edith, che ben conosce non solo la propria lingua ma anche quelle straniere, non riesce a capacitarsi di una simile condizione nella Parigi del XXI secolo e, comprendendo le difficoltà di Fadila, che non può prendere la metropolitana in quanto non legge i nomi delle fermate né usare il bancomat o compilare moduli burocratici, si offre di insegnarle lettere e numeri. L'impresa si rivela difficilissima: Fadila non ha mai preso in mano una matita, non ha idea degli spazi nel foglio, ignora cose che sembrerebbero scontate tanto che Edith stenta a capire i motivi per cui l'allieva non fa progressi. Intanto tra le due donne nasce un rapporto di confidenza e di affetto. Edith scopre la solitudine di Fadila, poco considerata anche dai figli, chiusa in un mondo di pianto e di paura, in cui è impossibilitata a comunicare. Una solitudine da cui non potrà mai uscire.

Giudizio sintetico: Educativo

mercoledì 23 agosto 2017

Torto marcio

di Alessandro Robecchi, Sellerio

Ennesimo giallo che coinvolge, anche se questa volta in modo più marginale dei precedenti, l'autore televisivo Carlo Monterossi. In questo noir milanese Robecchi si orienta più ai dialoghi che non alla città, evidenziando comunque il forte contrasto tra i quartieri degradati dei più disperati e i palazzi signorili di chi abita la "città da bere". Un'occasione per chi non conosce i personaggi che fanno da contorno al simpatico protagonista, magari per andare a cercare altri titoli della serie.

Un anello rubato, di cui si occupano Carlo Monterossi e il suo misterioso amico Oscar Falcone, detective improvvisati dalle mille risorse. Un misterioso killer che sembra uccidere senza motivo facoltosi uomini attempati, salvo poi lasciare la propria strana firma sul corpo delle vittime, braccato da una squadra di investigatori della polizia che ufficialmente non esiste. Un quartiere disperato in cui si muovono vari personaggi che cercano di mantenere un delicato equilibrio per non scatenare una guerra tra poveri. Tre storie che più slegate non possono essere e che man mano sviluppano tratti comuni senza che i protagonisti – quasi – se ne accorgano. Sullo sfondo, il circo mediatico di giornali e tv, con la Milano dei diseredati e quella dei manager rampanti che si fondono e si allontanano tra loro con la stessa velocità con la quale lo fanno i protagonisti.

Giudizio sintetico: Investigativo

martedì 22 agosto 2017

La scuola cattolica

di Edoardo Albinati, Rizzoli

Una lettura davvero impegnativa, ma che affronta qualsiasi tema o pensiero si possa aver avuto nella propria adolescenza e nella vita in generale. Come tema centrale, la vita nel quartiere borghese di Roma in cui si trova la scuola privata che l'Autore ha condiviso con i criminali del delitto del Circeo.

Vincitore del premio Strega, Albinati ha scritto un'opera davvero monumentale, per corpo e temi trattati. Il delitto del Circeo e le vite dei ragazzi che condividono e caratterizzano l'ambiente in cui è stato commesso quell'orrendo crimine si trovano ad essere il filo conduttore di un saggio sulla borghesia, sui suoi vizi, sulle sue abitudini, sulla scuola privata cattolica, sulle aberrazioni del conflitto sociale degli anni '70 e, in generale, su tutti gli aspetti dell'adolescenza e della vita. Dalla scuola alla religione, alla violenza; e poi amicizia, tradimento, sessualità, insicurezze, politica, timidezza e prepotenze, lo stupro come affermazione di sé: troviamo davvero di tutto e di più in quest'opera che si dichiara un romanzo, ma che appare più come un trattato sociologico sulle storture di un mondo e di due generazioni (padri e figli) che si sono trovati a cavallo tra tradizione e innovazione senza saper gestire le proprie e le altrui emozioni nel passaggio tra una e l'altra. Un po' autobiografia, un po' libro di denuncia, un po' romanzo e molto saggio sociale, non c'è una sola riga di questa imponente opera letteraria che non possa essere oggetto di riflessioni e analisi profonde, e altrettanto si può dire della splendida ed eterogenea galleria dei personaggi, reali e immaginari, che popolano il mondo in cui si muove l'io narrante. 1300 pagine dense e massicce, che costituiscono davvero una colonna portante della nostra cultura, anche se - forse - con un punto di vista maschile piuttosto marcato. Un libro non per tutti, ma che vale sicuramente la fatica necessaria per terminarlo.

Giudizio sintetico: Enciclopedico

lunedì 21 agosto 2017

La casa tonda

di Louise Erdrich, Feltrinelli

Un romanzo di grande successo negli Stati Uniti che sicuramente interessa chi si appassiona alla vita, all'amministrazione della giustizia e alla tutela delle minoranze etniche. In questo caso in particolare l'attenzione è rivolta ai nativi indiani americani e, all'interno di queste comunità, al mondo delle donne. Ma è anche un romanzo di formazione "al maschile" in cui il prezzo da pagare per diventare adulti è la distruzione del mondo felice e armonioso dell'infanzia.

1988, North Dakota. Joe, figlio tredicenne del giudice Coutts, racconta in prima persona la drammatica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia appartenente alla tribù indiana "Chippewa". Geraldine, la madre di Joe, è vittima di un'aggressione sessuale. Qualcuno l'ha violentata e poi ha tentato di ucciderla cospargendola di benzina. La donna, sfuggita alla morte, è caduta in uno stato di prostrazione e vive chiusa nella propria camera in assoluto mutismo a causa del forte dramma subito.
La vita di Joe cambia. Dalle corse in bicicletta con gli amici, dalla passione per la serie televisiva di fantascienza "Star Trek", alle indagini per scoprire l'autore del crimine.
L'unica cosa certa è che tutto è successo nei pressi della "casa tonda", un luogo sacro in tempi in cui gli indiani d'America celebravano cerimonie religiose. Il fatto che lo stupro e il tentato omicidio siano avvenuti presso la casa tonda, che è in parte in terra indiana e in parte nel parco naturale federale, rende molto complessa l'indagine da un punto di vista formale in quanto non si riesce a stabilire se la giurisdizione sia indiana o federale. Joe però non è disposto a lasciare il colpevole impunito e cerca di farsi giustizia da solo, aiutato dall'amico Cappy. 
Un romanzo dal ritmo lento, con pause della narrazione che sacrificano la tensione della storia alla volontà di toccare tematiche diverse: dai primi turbamenti sessuali degli adolescenti, ai miti e alle leggende degli indiani che sembrano interpretare la realtà meglio della razionalità dei bianchi, alla denuncia delle leggi a sfavore della comunità indiana per la quale non è possibile procedere contro lo stupratore qualora sia bianco. Elemento quest'ultimo cui la Erdrich, appartenente all'etnia Chippewa, dà particolare rilievo anche nella postfazione, in cui la scrittrice denuncia alla comunità internazionale che una donna indiana su 3 viene violentata e che nell'86% dei casi la violenza è commessa da non nativi.

Giudizio sintetico: Antirazzista

sabato 12 agosto 2017

Il passaggio

di Michael Connelly, Edizioni Piemme 

Un nuovo appuntamento con Harry Bosch, il detective protagonista di tante storie ambientate a Los Angeles costruite secondo i canoni del classico giallo all'americana. Chi ha già conosciuto il personaggio non sarà deluso da questa ultima puntata, chi non l'ha mai incontrato e ama il genere troverà un poliziotto carismatico, dai forti chiaroscuri che richiama alcuni miti del nostro immaginario cinematografico, l'ispettore Callaghan e il tenente Bullit in primis. Pur non volendo esserlo, Harry Bosch si staglia come un eroe. Per chi ama gli eroi.

Un passaggio importante della vita di Bosch: la pensione. Finora si è dedicato ad assicurare alla giustizia i colpevoli degli omicidi, a risolvere vecchi casi insoluti, venendo a contatto con la realtà più cruda e violenta di Los Angeles e con le abiezioni dell'animo umano. Ora lo aspetta una vita dedicata a qualche hobby nella sua casa in collina con vista su Hollywood e Universal City.
Ma il suo fratellastro, l'avvocato Haller, gli chiede aiuto: il detective alle sue dipendenze è stato coinvolto in un brutto incidente e ha bisogno di Bosch per trovare le prove che scagionino il suo cliente dall'accusa di omicidio. Bosch non sa se accettare la richiesta: si tratta di compiere un passaggio durissimo dal lavoro abituale per l'accusa a quello di collaborazione con la difesa. Non ha mai visto di buon occhio chi l'ha fatto prima di lui: si rischia di contribuire all'assoluzione dell'autore di un crimine in grado poi di nuocere ancora. Solo la convinzione dell'effettiva innocenza dell'accusato lo induce ad aiutare Haller e a iniziare la ricerca del vero colpevole da assicurare alla Giustizia.
Un thriller avvincente costruito con un meccanismo che alterna i punti di vista dell'inseguitore e dell'inseguito. Un thriller che deve tutto al magnetismo del protagonista misterioso e profondamente umano, che spingerà i nuovi lettori di Connelly ad andare a scoprire il passato di Harry Bosch nei romanzi precedenti.

Giudizio sintetico: Cinematografico

giovedì 10 agosto 2017

La sposa scomparsa

di Rosa Teruzzi, Sonzogno

Tre ritratti femminili, senza pretese di profonde analisi psicologiche , presentati con garbo e leggerezza e una pennellata di simpatia nei confronti di tutte e tre le figure, pur di età e visioni della vita diverse, nella Milano di oggi, zona Navigli. Per chi cerca una lettura facile ma non banale.

Il suono del campanello della casa,anzi dell'ex casello ferroviario in cui vivono le protagoniste di questo romanzo, dà l'avvio al giallo. Si presenta un' anziana donnina,vestita di nero che cerca la più giovane delle tre protagoniste ,Vittoria, agente di polizia, per chiederle di continuare la ricerca della verità su sua figlia Carmen scomparsa circa trent'anni prima. Vittoria è poco incline a lasciarsi coinvolgere ma le altre due, la madre Libera e la nonna Iole, si buttano nell'impresa, colpite dalla tenacia e dall'intensità del dolore mai lenito della donna. Libera poi non può fare a meno di identificarsi nel destino di quest'altra madre e di pensare che,come lei, non avrebbe potuto rassegnarsi a non sapere quale fine abbia fatto la propria figlia. L'entusiasmo delle due coinvolge anche la ragazza e l'intuizione femminile porta alla soluzione del caso.
Al di là della trama gialla il romanzo vive dei caratteri delle tre donne, Iole hippy e nemica di ogni ipocrisia, Libera, fiorista creativa capace di creare bouquet giusti per ogni singola sposa, ma non sempre in grado di comprendere la figlia, e infine quest'ultima, un po' rigida e spigolosa soprattutto nei confronti della madre.
Un romanzo che ricorda quelli di Brunella Gasperini, un po' d'altri tempi. Forse anche le figure femminili sono d'altri tempi o, più semplicemente, non sembrano appartenere alla realtà, ma la lettura è piacevole, i dialoghi briosi e la Milano estiva e piovosa uno sfondo indovinato.

Giudizio sintetico: Femminile

La colpa degli altri

di Gila Lustiger, Neri Pozza editore

Un thriller di denuncia sociale. Si può essere attratti da questo tipo di romanzo quando si cerca un giallo diverso rispetto agli stereotipi del genere, se si è incuriositi dalla citazione marxiana posta dalla narratrice in premessa: "...venne un tempo in cui quelle stesse cose che fino allora erano state comunicate ma mai barattate, donate ma mai vendute, acquisite ma non acquistate - virtù, amore. opinione, scienza, coscienza,ecc. - tutto divenne commercio".

Il romanzo inizia come un classico thriller. Un caso di omicidio viene riaperto nel 2011 dalla polizia di Parigi, dopo quasi trent'anni dall'accaduto grazie all'esame del DNA, in passato inesistente, che sembra accusare un tranquillo impiegato dell'uccisione di una prostituta.
Un giornalista , Marc Rappaport, non è convinto e inizia un'indagine complessa partendo dalla vittima e dai suoi anni adolescenziali vissuti a Charfeuil. Un colpo di scena devia il percorso del giornalista e lo conduce in un universo inatteso per lui e per il lettore. Scopre in un gioco di scatole cinesi una realtà  al cui centro è la fabbrica Nutricare.
Non più solo un thriller, ma una rappresentazione complessa e contraddittoria della società occidentale di oggi: politica in mano a personaggi spesso miserabili e corrotti, invasione del capitale cinese, produzione industriale con logiche spietate anche a danno della  salute di operai e di persone comuni.
Il protagonista, mosso dalle proprie contraddizioni personali, avanza nell'indagine con una forte volontà di giustizia sociale tesa a rinnegare le proprie origini alto borghesi legate al nonno capitano di industria, figura autorevole amata/odiata da Marc, morto ormai da qualche anno ma sempre presente nella coscienza del giovane.
Si giunge all'epilogo di questo lungo e interessante romanzo, non privo di qualche lungaggine, senza scorgere possibilità di riscatto né di fuga da questo sistema.

Giudizio sintetico: Indagatorio

martedì 1 agosto 2017

Non c'è più la Sicilia di una volta

di Gaetano Savatteri, Laterza

Non abbiamo più gli strumenti adeguati per capire la Sicilia di oggi. Letteratura, cinema, politica, non rendono più possibile capire la realtà di un'isola che tanto isola non è mai stata. In questo libro di incontri, ricordi, analisi politiche e pensieri in libertà, Savatteri prova a demolire la montagna di stereotipi che ruotano sulla sicilitudine e sui siciliani, approcciando il contesto da punti di vista inediti, dalla cucina all'analisi del successo di Montalbano.

La letteratura, il cinema, le stragi, i luoghi comuni hanno costruito negli anni un'immagine stereotipata  sull'essere siciliani in Sicilia e nel mondo intero che male si attaglia alla realtà odierna di un'isola che non sa più in quale direzione spingersi, con un'immagine intrappolata tra il Gattopardo, compare Turiddu e Totò Riina.
Utilizzando come punto di partenza il 1992, l'anno spartiacque che ha segnato un vero punto di svolta per l'isola  e per l'Italia intera, Savatteri analizza i molti aspetti del cambiamento siciliano, con un linguaggio splendido e accattivante che non fa sconti né ai siciliani, né al lettore. Imperdibile la prima pagina dell'introduzione, manifesto letterario dal taglio quasi futurista.

Giudizio sintetico: Rivoluzionario

Il profumo

di Patrick Süskind, Longanesi

Un libro con 30 anni alle spalle da leggere con il naso, ambientato nel XVIII secolo alla vigilia della Rivoluzione Francese. Con una nota di modernità che il tempo non riesce a scalfire, è la storia del solitario miglior naso di Francia e della sua diversità percettiva, così in contrasto con il mondo da risultarne rigettata.

Già da neonato, J. P. Grenouille mostra di essere diverso dagli altri. E gli altri se ne accorgono, anche se non sanno definirne il reale motivo: il suo è un mondo che si può percepire e interpretare solo in base agli odori, siano essi profumi o - come più spesso accadeva in quei luoghi e in quel periodo - puzze nauseabonde. Con un olfatto ipersviluppato, il protagonista cresce e matura in un mondo a senso unico, quasi privo di altri strumenti di percezione e di comunicazione, incapace di gestire le proprie sensazioni e i rapporti sociali, ma scaltro nel trarne vantaggio. Ma proprio l'amore lo porterà a ricercare la sintesi perfetta del suo essere, incurante di qualsiasi vincolo morale e delle conseguenze per sé e per gli altri, in un vortice narrativo che coinvolge gradualmente il lettore, trascinato in questo mondo odoroso e violento fino all'epilogo imprevedibilmente surreale.

Giudizio sintetico: Sinestesico