lunedì 25 febbraio 2019

Segreto di famiglia

di Mikaela Bley, Newton Compton Editori

Un thriller di un'autrice svedese, ambientato in Svezia. Al centro della vicenda del romanzo un tema ricorrente della letteratura e della cinematografia nordica, il male all'interno delle pareti domestiche di cui sono spesso vittime innocenti i bambini. Un thriller che si legge facilmente, aspettando un finale ricco di suspence; le aspettative tuttavia restano in parte tradite.

Stoccolma, giorni nostri. In una giornata di pioggia battente, una bambina di 8 anni, Lycke, scompare. È una bambina malinconica, a scuola poco integrata nella sua classe, a casa poco amata dai familiari. La madre Helena, caduta in depressione dopo il parto, lasciata poi dal marito per un'altra donna, è poco affettuosa nei confronti della figlia, cui dedica ritagli di tempo. Il padre, Harald, è troppo assorbito dal lavoro, dalla nuova famiglia e dai propri hobby, come quello della caccia, per occuparsi veramente di Lycke. La matrigna, rosa dalla gelosia nei confronti del passato di Harald, sopporta a fatica la bambina nei momenti in cui è affidata al padre. Solo la tata di Lycke si accorge della solitudine dolorosa della bambina. Sul caso indaga  una giornalista televisiva, Hellen, molto coinvolta nella storia a causa di una vicenda personale vissuta durante l'infanzia, in qualche modo analoga al caso di Lycke.
Un thriller psicologico scorrevole, dotato di ritmo, ma un po' scontato e non privo di cliché nel delineare una società dura, individualistica, in cui chi è fragile spesso soccombe.

Giudizio sintetico: Gelido

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