di Daniel Pennac, Feltrinelli
Un ricordo del fratello, cui era particolarmente affezionato l'autore francese, alternato al testo di un monologo teatrale che lo stesso Pennac ha portato in giro in diversi teatri in Francia e all'estero, basato su un'opera di Melville, Bartleby. Alternando i due brani nasce un veloce doppio racconto, brevissimo e non particolarmente brillante.L'autore ricorda il fratello scomparso da poco, cui era particolarmente affezionato, tracciandone non la storia ma il profilo caratteriale, alternando ogni episodio al testo di un monologo che lo stesso Pennac ha interpretato in teatro e tratto da un'opera di Melville, la storia di un individuo remissivo ma estremamente cocciuto (Bartleby, appunto) che riesce a mandare in crisi il serio notaio che lo ha assunto come copista. Nell'idea di Pennac una leggera similitudine dovrebbe accomunare i due percorsi narrativi del libro, ma la forzatura è evidente e si stenta a trovare tratti comuni tra le due parti, complice anche l'estrema brevità dei capitoli, in alcuni casi costituiti da brani di appena poche righe.
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