di Francesca d'Aloia, Mondadori
Un romanzo che sviluppa temi universali quali l'amore, la felicità, il tradimento, il dolore. Le ferite della vita tanto più profonde quanto più giungono inattese da parte delle persone più care, quelle che si crede di conoscere e invece si rivelano del tutto diverse rispetto all'idea che ci si è fatta di loro. Argomenti universali, coinvolgenti in linea teorica, se non fossero trattati, come in questo caso, in modo scontato e poco approfondito.La storia di Adele, una donna poco più che quarantenne, che si rifugia da sola nella villa di famiglia vicino al mare, in provincia di Grosseto, lasciando la casa di Roma in cui ha vissuto con Thomas, il suo grande amore, per fuggire dal male che le è stato inferto. Da questa situazione iniziale si snoda un lungo flash back in cui si ripercorre la vita della donna a partire dai suoi 16 anni, momento della prima traumatica esperienza sessuale. I rapporti contraddittori con i genitori, quelli con la sorella minore Nina, bella, sfuggente e incapace di relazioni affettive. Poi l'incontro con l'amore, Thomas, il tradimento e la fuga. Nella solitudine della vita nella casa sul mare, pian piano nasce un nuovo sentimento, quello del perdono, che matura quando viene in visita da Adele un misterioso e miracoloso ragazzino. Personaggio enigmatico, forse la personificazione di una parte di sé, quella fiduciosa e pura dell'infanzia.
Un romanzo letto fino in fondo per una sorta di dovere personale nel portare a termine le letture iniziate. Prevedibili gli sviluppi della trama, poco sfaccettati i caratteri dei personaggi. Ben diversa la profondità dell'itinerario spirituale di Odisseo, a cui l'autrice fa riferimento nella citazione posta a conclusione del libro e anche nel titolo:" Sopporta,cuore..", Odissea (libro XXII).
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