martedì 5 febbraio 2019

Qual è la via del vento

di Daniela Dawan, Edizioni e/o

Romanzo diviso in due parti, corrispondenti a due momenti fondamentali della vita della protagonista, Micol Cohen, ebrea di Tripoli. Il primo nucleo narrativo si svolge durante la Guerra dei sei giorni, quando Micol con la sua famiglia è costretta a fuggire dalla sua terra e a rifugiarsi a Roma, lasciando a Tripoli tutti i propri averi, gli affetti e i ricordi. La seconda parte della narrazione si sposta al 2004 quando Micol, divenuta avvocato, ritorna a Tripoli: fa parte di una delegazione di ebrei che il colonnello Gheddafi, preso il potere da anni in Libia, vuole incontrare. Un romanzo sulla nostalgia, sui drammi collettivi  della Storia, che diventano drammi individuali.

Micol è una timida bambina di nove anni su cui pesa il ricordo di una sorella maggiore Leah, morta prima della sua nascita, di cui la famiglia non vuole parlare. La Guerra dei sei giorni del 1967 sconvolge la sua vita: a Tripoli si scatena la violenza contro gli Ebrei, costringendo la famiglia Cohen, formata dalla bambina, dai genitori, Ruben e Virginia, e dai nonni materni a nascondersi prima  nella stessa capitale libica, poi a fuggire a Roma grazie all'aiuto di un amico arabo, membro del governo, che dà loro i visti per espatriare. Una soluzione necessaria ma dolorosa, quella di lasciare il proprio mondo affettivo e tutti i propri beni.
Nel 2004 Micol viene invitata da un gruppo di vecchi esuli ebrei a partecipare ad un viaggio a Tripoli per trattare con Gheddafi per un possibile risarcimento. Micol è ora un'avvocato, con una vita un po' solitaria, senza una relazione sentimentale. Rivedere la città natale, rivivere gli anni dell'infanzia, ripensare alla sorella morta. Quest'ultimo diventa il vero centro narrativo: scoprire i motivi di quella scomparsa e ricongiungersi con quella parte di sé che le permetterà di vivere pienamente.
Un romanzo caratterizzato da una prosa asciutta, con un racconto quasi cronachistico nella prima parte che diventa lirico nella parte finale, he si legge con interesse anche per il riferimento a fatti storici poco conosciuti.

Giudizio sintetico: Tripolino

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