di Raul Montanari, Baldini&Castoldi

Milano, 2014. Valerio,ventisettenne protagonista del romanzo, prepara la tesi per prendere una seconda laurea. Per mantenersi, oltre a lavorare qualche mezza giornata nell'ufficio del padre (con cui ha un rapporto superficiale e difficile anche perchè quest'ultimo ha creato un'altra famiglia con l'odiosa Minhoi), affitta per brevi periodi il monolocale di via Castaldi lasciatogli dallo zio Willy, una sorta di medium trovato morto in circostanze misteriose sulle sponde dell'Adda, che avrebbe messo insieme un fantomatico tesoro, mai ritrovato. Nei giorni in cui il suo appartamento è affittato, Valerio si trasferisce nella mansarda del suo grande amico Simon, quasi un fratello fin dai tempi del liceo. Valerio ha l'abitudine di visitare il proprio appartamento in gran segreto, quando i suoi ospiti sono fuori, per frugare nelle loro cose e carpire qualche aspetto della loro vita. Così avviene anche quando il monolocale viene affittato dalla bella Viola, una bionda affascinante da cui Valerio è attratto e che sembra a sua volta coinvolta. Quando Viola misteriosamente sparisce, l'appartamento viene affittato da Ric Velardi, un detective privato dall'impermeabile bianco, grande consumatore di involtini primavera e salsa di soia, alla ricerca di Viola per conto del marito di lei. Tra Valerio e Ric si crea un rapporto di collaborazione e, col tempo, di fiducia, paragonabile quasi a quello che può esserci tra padre e figlio.
La storia nella seconda parte del romanzo decolla, il ritmo diventa più veloce e il lettore segue le vicende scoprendo intrecci imprevisti, affezionandosi al protagonista di cui apprezza la lealtà e l'assenza di cinismo. Un romanzo di intrattenimento, non privo di qualche interessante riflessione sociale e psicologica.
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