di Emma Cline, Einaudi
Una storia tutta al femminile sulla capacità di perdersi cercando di emanciparsi dalla solitudine della prima adolescenza, tra Charles Manson e una ricerca introspettiva ben sviluppata. Ambientata alla fine degli anni '60, la storia mette in scena l'inganno di una quattordicenne affascinata da un gruppo di ragazze che orbitano intorno ad un leader carismatico cinico e approfittatore. Sembra incredibile che sia stato scritto da un'autrice tanto giovane.Evie che viene affascinata dal passo sinuoso di un gruppo di ragazze appartenenti ad una comune guidata da un musicista-guru dotato di grande carisma. Evie che entra a farne parte con la sua vitalità, mettendo in gioco i suoi sentimenti, il suo pudore, le sue amicizie e la sua vita precedenti, basate su un'American Way of Life priva di attrattive. Evie che a distanza di tanti anni rievoca il disastro scaturito da scelte sbagliate, droghe prese con leggerezza, paure, sesso, aspettative mancate. Il sogno infranto di Evie, il suo desiderio di essere insieme alle altre, l'illusione che gli uomini possano perdere l'abitudine di approfittarsi delle donne, sono il tradimento di una generazione di ragazze che ha inseguito sogni affascinanti ma pericolosi, finendo qualche volta sopraffatta da una realtà che si ripete.
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