di Loung Ung, Piemme Edizioni
Un libro che guarda dall'interno uno dei massacri del XX secolo, quello dei Cambogiani vittime degli Khmer Rossi di Pol Pot. Un massacro di circa due milioni di persone che, attraverso la narrazione di chi ha vissuto la tragedia, diventa più crudo e più reale. Un libro attuale perché morti, stupri, distruzione, profughi a causa di una guerra civile appartengono alla cronaca dei nostri giorni.
Phnom Penh, Cambogia, anno 1975. Loung Ung, una bambina di 5 anni, vive un'infanzia spensierata e benestante circondata dall'affetto dei suoi genitori e dei suoi fratelli. Poi, improvvisamente, tutto cambia: gli Khmer Rossi occupano la capitale e la famiglia Ung, a causa del lavoro del padre, un funzionario pubblico, deve lasciare la propria casa e iniziare una lunga marcia per sfuggire al pericolo rinnegando il proprio nome e tutto quello che può fare risalire alla loro vera identità. Una lunga odissea, narrata con lucidità, che comprende fame, violenza e la separazione dolorosissima dei membri della famiglia. Solo nel 1979 i Vietnamiti pongono fine al sanguinario regime di Pol Pot.
La Storia entra nella vita delle persone e le distrugge. Si può continuare a vivere ma solo mantenendo l'impegno di testimoniare quello che è avvenuto in Cambogia.
Giudizio sintetico: Tragico
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