lunedì 6 novembre 2017

Le colpe dei padri

di Alessandro Perissinotto, Piemme

Un romanzo ambientato nel mondo della Torino post-industriale, schiava delle paure indotte dalla globalizzazione e dall'abbandono della vocazione operaia della città. La storia è vissuta con gli occhi di un manager quarantenne, che insegue un suo sosia con la stessa fredda pervicacia con cui guida la dismissione dell'azienda metalmeccanica di cui è a capo. La scoperta di una verità imprevedibile metterà in crisi certezze che apparivano inossidabili come l'acciaio.

Guido Marchisio è un dirigente industriale di successo, che sta iniziando una nuova vita con una donna giovane e bellissima e che sembra lanciato verso un futuro manageriale di primissimo piano. Ma proprio mentre sta per spiccare il grande balzo ed entrare nel mondo delle "creature dell'ombra" – i dirigenti internazionali che guidano lo smantellamento del tessuto produttivo della città – un incontro casuale lo spinge a mettersi alla caccia di un suo sosia, la cui vita sembra tanto diversa dalla sua da risultargli opposta. Questa ricerca, unita alle tensioni umane e professionali che lo attanagliano a causa del particolare momento in cui versa l'azienda di cui è a capo, spingeranno Guido a cercare disperatamente un equilibrio che sembra smarrito per sempre, in un contrasto tra sentimenti e conflitti sociali che da un lato sfocia nel dramma personale del protagonista, dall'altro diventa il malessere collettivo di una classe operaia arrabbiata e feroce, da ormai troppi anni abbandonata a sé stessa.

Giudizio sintetico: Delocalizzante

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