di Lorenzo Marone, Longanesi
Il protagonista di questo romanzo, Erri Gargiulo, poco più che quarantenne, vive una crisi esistenziale e rivede, con sguardo ironico e lucido, il suo passato, le relazioni con i suoi familiari, le scelte fatte e soprattutto quelle non fatte, le speranze svanite, la rinuncia ai propri sogni che brucia dentro come un male che nessuna medicina può guarire.
Erri è sposato con Matilde, che, dopo aver a lungo e invano cercato di avere un figlio con lui, gli comunica di avere un amante e di aver deciso di andare a vivere con lui. Erri perde così la moglie e il lavoro presso il padre di lei. È il momento di riconsiderare la propria vita: la separazione dei genitori all'età di 5 anni, la complessità di rapporti all'interno di una "famiglia allargata". Il padre si è risposato con la bella Rosalinda e così l'autoritaria madre, Renata, ha un nuovo marito, "secondo padre" di Erri. E poi le mezze sorelle e i mezzi fratelli nati da queste unioni. Una vita trascorsa fino a questo momento cercando di controllare le emozioni per evitare altre sofferenze. Ma la vita prima o poi esige il regolamento dei conti sospesi. Erri, fluttuando tra passato e presente, capisce che è giunto il momento di fare scelte mai fatte fino a questo momento. Un romanzo che si legge volentieri affezionandosi ai personaggi; soprattutto i quarantenni possono identificarsi con questo personaggio inquieto e malinconico. Per tutti, un romanzo leggibile anche se le sentenze sulla vita alla fine suonano un po' eccessive.