di Rosa Teruzzi, Sonzogno
Nuova puntata delle vicende delle tre donne protagoniste de La sposa scomparsa. Iole, la nonna ex sessantottina, Libera, la fioraia del Giambellino, Vittoria – la figlia di Libera –, poliziotta alla ricerca della verità sull'omicidio del padre, anch'egli poliziotto. Non c'è più la novità dei personaggi ma il romanzo è comunque piacevole e adatto a chi cerca momenti di distrazione attraverso la lettura.
Una giovane donna, Manuela, si presenta dalla fioraia del Giambellino, magica creatrice di bouquet, non tanto per ordinare il bouquet per le sue prossime nozze quanto per chiedere a Libera, che ha raggiunto una certa notorietà improvvisandosi detective e indagando con successo sul caso della sposa scomparsa, di cercare l'identità del proprio padre che la madre Patrizia non le ha mai voluto rivelare. Libera e la sua pimpante madre Iole si mettono alla ricerca e seguono i tenui fili di collegamento a fatti avvenuti quasi 40 anni prima, scavando nel passato e nei segreti dolorosi di una famiglia, segreti che Patrizia ha voluto seppellire nel silenzio. Si arriverà alla soluzione del caso e soprattutto a capire che non sempre è opportuno chiarire tutti i segreti del passato: solo il tempo talvolta può chiudere le ferite.
Ancora un romanzo brioso e gradevole, di cui si apprezza la lettura per la semplicità, l'assenza di presunzione e la simpatia dei personaggi femminili. La conclusione del romanzo lascia presagire che ci saranno altre puntate.
Giudizio sintetico: Simpatico
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