sabato 29 febbraio 2020

Carnaio

di Giulio Cavalli, Fandango

Romanzo grottesco dai toni blandamente ironici e dal ritmo incessante, in cui il confine tra la critica sociale e l'eccesso teatrale dei monologhi dei protagonisti appaiono talvolta in conflitto. Il libro racconta la storia impossibile di una catastrofe misteriosa e incomprensibile che colpisce un piccolo paese costiero, trasformando dal punto di vista sociale e individuale tutti gli abitanti. Macabro e quasi privo di punteggiatura, richiama alla mente un tracollo politico di tipo orwelliano, ma senza la stessa forza critica.

DF è un piccolo paese immaginario della costa italiana, caratterizzato dalla presenza di alcune tipologie umane proprie della realtà di una piccola comunità: il sindaco "eterno", che sopperisce al limite dei mandati candidando il figlio, la vamp appassita che ancora attrae tutti i maschi del paese, il conduttore istrione di una rete locale ammirato dalle casalinghe, il ricchissimo imprenditore, i pescatori che annaspano per sbarcare il lunario ecc. Ed è proprio un pescatore a trovare tra gli scogli il cadavere di un uomo dalla pelle scura vestito di pochi stracci ormai fatti a pezzi dai pesci. Sembrerebbe l'ennesima tragedia frequente sui litorali italiani, ma il tentativo di archiviazione dello svogliato commissario della locale stazione dei Carabinieri è contraddetto da altri ritrovamenti di cadaveri, che iniziano a ripetersi fino a quando il fenomeno assume una dimensione tale da costringere tutti gli abitanti a cambiare le proprie abitudini e i limiti della propria umanità.
Profetizzando un mondo tragico in cui la morale comune cede il passo alle dinamiche politiche ed economiche più spietate, il romanzo porta volutamente all'eccesso alcune caratteristiche tutte italiane, come la capacità di affrontare le emergenze con fantasia e capacità imprenditoriale, gli scrupoli che vengono abbandonati non appena il sentire comune li rende obsoleti, lo scarico delle responsabilità politiche nei momenti di crisi, la voglia di affidarsi all'uomo forte nei momenti più difficili. Tuttavia la miscela di satira e horror, complice una forma narrativa "a cascata", i cui i periodi sembrano precipitare gli uni sugli altri, pur rendendo veloce la lettura, non riesce comunque a convincere del tutto.

Giudizio sintetico: Cadaverico

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