di Friedrich Dürrenmatt, Einaudi

Arnolph Archilochos è una delle ultime ruote del carro, in senso assoluto: fisicamente inadeguato, socialmente inattivo, professionalmente inutile, è un timido impiegato di un oscuro settore periferico di una multinazionale. Abita in una pensione molto economica e ha stilato una sua propria graduatoria di personaggi-modello cui ispirarsi, basata su un ideale borghese di rispetto sociale molto rigido. Spinto dalla proprietaria della pensione, che ne ha pietà, mette un annuncio su un giornale – quello che dà il titolo al libro – incontrando una donna attraente che lo prende in simpatia e della quale Arnolph si innamora perdutamente. Da quel momento, la sua ascesa prende un ritmo vertiginoso e il successo inizia ad arridere al fortunato travet, che vedrà comunque crollare il castello sociale cui si è ispirato fino a quel momento.
Con un occhio alla commedia e uno spirito fortemente teatrale, Dürrenmatt costruisce un racconto onirico nel quale la generosità della realtà sembra sconfiggere un'idea di piramide sociale avvilente e che sembra destinata a restare immutabile per sempre, a meno che non intervenga un deus ex-machina molto singolare.
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