di Maurizio De Giovanni, Rizzoli
Sara Morozzi, detta Mora, è la protagonista di un giallo diverso rispetto a quelli cui sono abituati i lettori di De Giovanni. Napoli rimane sullo sfondo, la trama gialla è meno intrigante, ma i personaggi sono forse ancora più approfonditi del solito, soprattutto quello di Sara. E il genere giallo del romanzo sfuma nel genere rosa, ripercorrendo la grande storia d'amore di Sara.Sara Morozzi è una donna sui cinquant'anni, in pensione. Ha lavorato a lungo in un'unità dei Servizi segreti e si è abituata a vivere nell'anonimato, ad essere trasparente, quasi invisibile. Così è rimasta, anche dopo aver terminato l'impegno lavorativo. La sua presenza è sempre inavvertita dagli altri, tanto più ora in cui la donna si sente "al tramonto". Il suo attaccamento alla vita è finito dopo la morte del suo grande amore, Massimiliano, per il quale aveva lasciato, senza esitazioni, marito e figlio piccolo, Giorgio. Sara ha perso anche lui, questo figlio così poco conosciuto, morto poco dopo Massimiliano.
Un'amica della polizia chiede aiuto a Sara per un caso in apparenza già risolto, conoscendo l'abilità della Mora di vedere quello che gli altri non riescono a cogliere. Sara infatti sa leggere le parole dal movimento delle labbra altrui, sa interpretare stati d'animo e discorsi dalla postura delle persone, dai gesti, da particolari apparentemente insignificanti. È aiutata nell'indagine dall'ispettore Davide Pardo e da Viola, una giovane donna giunta quasi al termine della gravidanza, che pian piano instaura un rapporto profondo e di fiducia con Sara, madre dell'uomo del bimbo che ha in grembo.
Una trama gialla forse un po' prevedibile ma interessante e coinvolgente, che si avvale della prosa fluida e chiara tipica del narratore e del ritratto intrigante della protagonista.
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