di Pier Paolo Giannubilo, Rizzoli
Nella doppia vita dell'artista Gian Ruggero Manzoni scorrono come in un fiume i ricordi di un'Italia oscura e misteriosa, sempre in equilibrio tra il desiderio di essere nazione e le tentazioni assolutistiche di Servizi Segreti più o meno deviati e devianti, che non si fanno scrupolo di servirsi di ex-sovversivi per i loro scopi politici. Una storia umana e politica che attraversa varie fasi e che viene vissuta con una spada di Damocle appesa sopra la testa per più di trent'anni.Anni '60: Ruggero Manzoni è un giovane di Lugo di Romagna che ha alle spalle una famiglia benestante, discendente addirittura da Alessandro. Di natura fragile, già da bambino ha una personalità distruttiva e autodistruttiva che determinerà per tutta la sua vita il desiderio di mostrarsi migliore di quello che appare; tuttavia, al momento, il problema per Ruggero è la mole: molto grasso, è continuamente irriso dai compagni e trattato con sufficienza dalle compagne che gli preferiscono bulletti più atletici. Quando dopo anni, molti farmaci e altrettanti sacrifici riesce a liberarsi in parte della sua pesante zavorra e scopre una sessualità molto intensa– anche se occasionale – Ruggero prova un senso di onnipotenza e di riscatto che lo spinge a cercare una dimensione alternativa, umana e politica, che lo dannerà: in seguito ad un fermo, infatti, sarà costretto con un ricatto a prestare un servizio militare durissimo nel battaglione San Marco e poi a continuare in segreto l'attività saltuaria di agente del Sismi, in un periodo nel quale la disponibilità di fondi per i servizi era seconda soltanto alla sua libertà di azione. Lo sviluppo della sua carriera artistica, il servizio occasionale come agente, una malattia cronica debilitante e una vita culturale ed erotica disordinata fanno compiere a Ruggero una parabola allo stesso tempo anarchica e reazionaria che trova la propria epifania nell'orrenda tragedia bosniaca, shock fisico e psicologico che segnerà senza possibilità di fuga un uomo che ha vissuto in modo pieno, ma molto doloroso, il quarantennio più misterioso della storia italiana recente.
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