mercoledì 22 maggio 2019

L'assassinio del commendatore

di Murakami Haruki, Einaudi

Libro imponente – suddiviso nei due volumi Idee che affiorano e Metafore che si trasformano – dipinge un mondo onirico e introspettivo di notevole spessore letterario, raccontato con il distacco e la pacatezza della forma narrativa orientale, ma capace di scavare a fondo nelle paure e nella psicologia anche degli occidentali. A fronte di una storia povera di avvenimenti e colpi di scena, si è comunque trascinati nelle vicende di un pittore coinvolto suo malgrado in una partita tra passato e presente in cui non si capisce nemmeno chi siano – e se esistano realmente – i giocatori.

Un protagonista dei nostri giorni, pittore di ritratti affermato, a seguito della separazione dalla moglie si ritrova ad affittare una casa sperduta nel bosco ma al centro di strani avvenimenti: prima l'attenzione di un vicino ricco e autorevole che è disposto a tutto pur di farsi ritrarre da lui, poi alcuni fenomeni paranormali che hanno più ironia che intenzioni bellicose, una ragazzina molto intelligente e introversa che riesce ad aprirsi solo con lui e, su tutto, la necessità di ritrovare una strada che l'abbandono della moglie ha reso confusa e priva di prospettive, con sesso rubato nei ritagli di tempo a donne molto disinibite ma mai banali. Su tutto, "L'assassinio del commendatore" un misterioso quadro dalle influenze oscure dipinto dal padrone di casa, un grande pittore ormai vicino alla morte e vittima di un male che lo ha reso incosciente. Muovendosi con abilità nello smarrimento del protagonista, Murakami riesce a mettere a nudo molte delle paure dell'uomo moderno, pur raccontandole con lo stile, la distanza e il rispetto che solo un narratore giapponese può manifestare con tanta naturalezza. Una piacevole lettura con pochi avvenimenti, tanta introspezione e un mistero magico e surreale per un racconto tanto lungo da dover essere suddiviso in due volumi, ognuno dei quali piuttosto corposo.

Giudizio sintetico: Dipinto

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