martedì 26 marzo 2019

Pelle di corteccia

di Annie Proulx, Mondadori

Una saga lunga tre secoli con al centro la frenetica attività di disboscamento delle grandi foreste del Nordamerica. Un taglio indiscriminato di risorse che fa da sfondo alle vicissitudini di due famiglie che si altalenano tra il desiderio di riscatto dato da una "civiltà" fatta soprattutto di sfruttamento e il richiamo di una natura che sembra poter essere compresa soltanto dai nativi americani, sempre più confinati in territori sempre più ristretti e discriminati con violenta noncuranza dai "bianchi" arrivati dall'Oceano.

Due adolescenti francesi, René Sel e Charles Duquet, emigrano verso il Nuovo Mondo alla fine del XVII secolo, attratti dalla prospettiva di poter diventare coloni in un periodo in cui la terra del nuovo continente poteva essere riscattata dopo un periodo di lavoro gratuito di qualche anno. La loro strada si divide ben presto: René genererà una discendenza meticcia con una donna indiana e sarà un instancabile taglialegna, Charles cercherà il successo nel commercio dei legnami e originerà una stirpe sempre alla caccia di nuove occasioni di sfruttamento del territorio. La saga di queste due famiglie si snoda e si riannoda fino ai giorni nostri, con amori, commerci, matrimoni, fughe, ritorni e nuovi orizzonti – i protagonisti gireranno tutto il mondo – che hanno comunque sempre come centro di gravità l'abbattimento e il commercio dei grandi alberi (americani ma non solo), in un romanzo di dimensioni non indifferenti e dal fortissimo sapore ecologista. Una nota utile per chi desidera avventurarsi nelle vicende dei Sel e dei Duquet è quella di utilizzare per orientarsi l'albero genealogico delle due famiglie, inspiegabilmente messo alla fine del libro e quindi tanto utile quanto parzialmente invisibile.

Giudizio sintetico: Eco-genealogico

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