martedì 22 gennaio 2019

Proletkult

di Wu Ming, Einaudi

La dimensione storica in cui viaggiano i cinque autori di Bologna conosciuti come Wu Ming, in questo caso, è quella del decennio successivo alla Rivoluzione di ottobre, con le avvisaglie di quella che diventerà la dittatura staliniana. All'accuratezza della ricostruzione storica si accompagna una dimensione narrativa fortemente fantastica, che lascia il lettore in dubbio su dove finisca la Storia e cominci la fantapolitica.

Russia, 1926. Una misteriosa ragazza che sembra un ragazzo, Denni, appare dal nulla e piomba con una malattia rara e racconti strani a turbare la vita di Aleksandr Bogdanov e di sua moglie Natal'ja, dirigenti di una struttura medico-scientifica ed ex pionieri della Rivoluzione, che hanno vissuto in prima persona gli sviluppi del più grande stravolgimento storico della Russia moderna. Alla ricerca del padre, un altro membro di questo nucleo di ex-clandestini che comprendeva anche Lenin, Stalin e i maggiori leader della Rivoluzione, Denni si farà aiutare da Bogdanov, che sarà così costretto a ripercorrere gli anni e i protagonisti della sua esperienza in esilio, dal 1905 alla vittoria dei bolscevichi, fino al crollo degli ideali e all'inizio della dittatura. Ma Denni sembra arrivare da un altro mondo e la sua ingenuità e bontà portano Bogdanov a ripensare integralmente tutto il percorso della sua parabola da ex-rivoluzionario.

Giudizio sintetico: Fantaproletario

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