mercoledì 9 gennaio 2019

Middle England

di Jonathan Coe, Feltrinelli

Un romanzo sugli sviluppi politici e sociali che hanno portato la Gran Bretagna a scegliere di uscire dall'Europa. A cavallo tra Londra e Birmingham, si snodano le vicende di alcuni personaggi già incontrati ne La banda dei brocchi e in Circolo chiuso, ma qui la dimensione umoristica lascia il passo al conflitto sociale tra le due anime dell'Inghilterra, quella populista e xenofoba e quella intellettuale e smarrita, in un crescendo che coinvolge più generazioni.

Benjamin Trotter, sua sorella Lois e i loro amici sono diventati personaggi di mezza età alle prese con i mali della propria generazione: tra questi, il più tangibile è lo smarrimento intellettuale in una società sempre più cosmopolita e insofferente, che alterna la colpevolizzazione degli stranieri, accusati di essere la causa della perdita dell'anima british, alla paura di essere tacciati di razzismo per qualsiasi minima deroga al politically correct, vissuto come un sopruso. Ai "vecchi", ma non troppo, fanno da contraltare le vicende personali della "giovane" Sophie, la figlia di Lois, che stenta a trovare interesse in un matrimonio apparentemente perfetto e che non riesce a sopportare l'idea di trovarsi inserita in una dimensione familiare politicamente avversa. Come sempre, è stupefacente constatare come Coe riesca ad indirizzare la storia della divisione politica della società inglese dell'ultimo decennio all'interno di un contesto narrativo personale, familiare e intimista, che si interroga soprattutto su quale peso possono avere le scelte politiche nazionali sui rapporti personali dei singoli.

Giudizio sintetico: Brexit

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