di Tullio Avoledo, Chiarelettere Ed.
Avoledo si conferma come un autore anomalo, capace di mischiare temi, ambienti, generi letterari tra i più disparati, rendendoli verosimili e quasi attuali, anche nel più improbabile degli ambienti. In questo caso, il teatro del racconto è un Friuli trasformato in un gigantesco palcoscenico nel quale va in scena la Storia, ad uso e consumo di ricchi turisti provenienti da tutto il mondo. Ma dove finisce la finzione di un parco a tema grande come una regione, e dove inizia la terribile realtà di un mondo che non ammette nessuna alterazione, anche la più minuscola, dell'ordine costituito?Nel Friuli di un futuro non troppo lontano, un giovane attore poliglotta viene assunto per sovrintendere ad una delle moltissime rappresentazioni che rappresentano l'unica risorsda economica di una regione che si è dichiarata indipendente, e che ha fatto del turismo storico la sua unica fonte di reddito. Ma ciò che accade durante queste fiction a tema è troppo stravagante e crudele per essere credibile, anche al più ingenuo dei turisti che vi assistono. Mescolando stravaganti generi, orientamenti politici, fatti storici realmente accaduti in un mix veloce da thriller tradizionale, Avoledo attinge dai luoghi comuni del turismo, della spy story e degli stereotipi politici più attuali per confezionare un racconto stranissimo che pure risulta, se non verosimile, almeno possibile. E che possa essere possibile non è certo una buona notizia.
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