di Fabio Geda, Einaudi
Un romanzo di formazione, la storia di un quindicenne, Ercole, "anima scalza" priva degli strumenti che i genitori trasmettono ai figli per affrontare la vita e bisognoso di trovare una propria strada. Adulti forse non cattivi, ma confusi, simili a ragazzini. che non ce la fanno a fare da guida ai giovani. E allora gli adolescenti si sforzano faticosamente di trovare la propria strada da soli.Torino, giorni nostri. Ercole è un ragazzo che ha vissuto un'infanzia difficile. La madre ha lasciato la famiglia quando lui era solo un bambino ed è sparita dalla sua vita. Ha vissuto con la sorella maggiore Asia e con il padre. Questi è un uomo poco presente affettivamente, incline a eccedere con la bottiglia. Un'infanzia ai limiti della povertà, in cui Ercole si è sforzato di non fare comprendere la situazione familiare agli estranei. Ora però Asia ha deciso di andare a vivere con il fidanzato e di lasciarlo solo con il padre. Il ragazzo si sente abbandonato e avverte l'esigenza di cambiare la propria vita. Non gli basta neppure il rapporto con Viola, una ragazza di buona famiglia, che non si cura delle differenze sociali e culturali esistenti tra loro e ricambia i suoi sentimenti.
Ecco allora la ricerca della madre, la scoperta di un fratellino, Luca, la drammatica paura che il bambino possa vivere un'infanzia simile alla propria senza neppure il sostegno di una sorella in gamba come la sua. E allora non gli rimane che un gesto drammatico di ribellione.
Una storia tenera, narrata in prima persona dal protagonista con la freschezza e la semplicità del modo di esprimersi di un adolescente, a tratti raccontata con eccessiva lentezza e con un finale non all'altezza delle premesse drammatiche. Nel complesso comunque una lettura interessante.
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