mercoledì 28 novembre 2018

L'anno dello straniero

di Sebastiano Mondadori, Codice Ed.

Nell'adolescenza, l'attrazione esercitata dai personaggi che incarnano l'ideale del "leader" può trasformare la vita, anche se rimangono i dubbi sulla possibilità di riuscire a costruire davvero una propria personalità, se l'immagine pubblica è quella di un gregario. In un romanzo di formazione classico, con finale tutt'altro che scontato, si ripercorre la fine degli anni'80 e l'entrata nella vita adulta di un ragazzo che incappa in una possibilità difficile da rifiutare.

Milano, 1989, il Milan di Sacchi sta facendo incetta di vittorie e trofei internazionali e Filippo Degani è il centrocampista della mediocre squadra del liceo, fianco a fianco con l'amico di sempre, Claudio. Nei suoi sogni piccolo-borghesi, un futuro da avvocato, qualche exploit sul campo e qualche flirt con le compagne di scuola, inavvicinabili al momento. A stravolgere la routine, l'arrivo dello "Straniero", Robert Horowitz, bellissimo e ricchissimo, poliglotta, capace sul campo di numeri da campione, che trascina la squadra in un successo dietro l'altro e che sembra possedere qualsiasi capacità la vita possa assegnare ad un essere umano. Robert sceglie proprio Filippo, il "buon Degani", come compagno delle sue scorribande adolescenziali: come non sfruttare l'occasione, anche se questo può mettere in crisi le amicizie consolidate, i principi morali e le certezze fino a quel momento maturate? Una sudditanza dorata, ma che sembra aprire le porte più misteriose, offrendo possibilità prima impensabili. Comunque, un rapporto che segna la vita di Filippo al di là di ogni previsione.

Giudizio sintetico: Adolescenziale

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