venerdì 16 novembre 2018

La lettrice scomparsa

di Fabio Stassi, Sellerio

Possono i libri costituire una cura per il male di vivere? E noi, amanti della lettura, come possiamo consigliare ad altri i libri giusti per loro, dato che ognuno di noi legge un libro diverso, anche se sulla pagina le parole sono le stesse? Nei dialoghi con le donne di questo romanzo, il protagonista non manca mai di offrirci eleganti riflessioni sulla letteratura, sulla vita e sulla ricerca del rapporto giusto con gli altri, cercando nel frattempo di risolvere – attraverso la letteratura, ovviamente – il giallo che dà il titolo al libro.

Vince Corso è un uomo riflessivo, ex professore precario, bilingue per caso, con una storia finita male lasciata alle spalle e un problema economico davanti: come sbarcare il lunario? Problema serio, soprattutto se tutte le finanze vengono investite in libri, la vera passione di cui si nutre questo amante della musica francese con una memoria ferrea per tutto ciò che legge. La soluzione saranno le sue stesse letture: Vince si inventa un lavoro in cui consiglia i libri giusti alle persone che soffrono dei vari mali del vivere ma che amano leggere e non temono di chiedergli aiuto – come prevedibile, tutte donne. Alternando i colloqui con le sue "pazienti" all'indagine su una sconosciuta vicina di casa scomparsa misteriosamente e che il protagonista tenta di ritrovare basandosi solo sulle letture della donna, il libro si snoda piacevolmente tra analisi letterarie, psicologiche e poliziesche, complici alcuni interessanti comprimari come il misterioso portinaio dello stabile romano teatro della vicenda e un libraio per il quale la cultura vale più di ogni altra cosa.

Giudizio sintetico: Biblioterapico

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