di Kent Haruf, NN Editore

A Holt, cittadina del Colorado, vivono Dad, un anziano, affetto da un tumore incurabile allo stadio terminale, e la moglie Mary. Rientra a casa la figlia Lorraine per assisterli in questo momento doloroso e trascorrere con il padre l'ultima fase della sua vita. Intorno alla famiglia la comunità di Holt e alcuni personaggi in particolare, ciascuno con il suo carico di sofferenze, di sogni e di illusioni spezzate. Eppure ogni persona sembra incapace di relazionarsi davvero con gli altri, di essere tollerante e di accettare ciò che non sembra "normale". Dunque la solitudine diventa la condizione esistenziale di tutti. Qualche personaggio, soprattutto femminile, sembra tuttavia in grado di autentica dedizione e cura dell'altro, che apre spiragli di speranza.
Il narratore segue con occhi imparziali, pare non esprimere mai giudizi e racconta in modo pacato, preciso e asciutto la vita che si compone come in un quadro iperealista di Hopper, ma con tinte più tenui e spente che comunicano un senso di malinconia e di rimpianto.
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