di Silvia Truzzi, Longanesi
L'incontro di due donne molto diverse per età, estrazione sociale, livello culturale, è l'inizio di un percorso di trasformazione di entrambe e di crescita per la più giovane delle due. Un tema non originale, per un romanzo di formazione al femminile.Margherita, trentaquatrenne avvocata di Bologna, viene ricoverata in ospedale in seguito ad un grave incidente stradale. Anna, più che settantenne, è la sua compagna di camera. Una conoscenza fortuita in un momento in cui Margherita non ha voglia di stabilire contatti con nessuno. In realtà non ha voglia di vivere. Ha perso il padre da otto anni ma non ha superato il lutto, è stata lasciata da poco dal fidanzato, Francesco, di cui è ancora innamorata. Forse lo stesso incidente, motivo del suo ricovero, non è stato poi casuale. La voglia di vivere di Anna, la sua storia di una vita di lavoro e di fatiche, la corrispondenza che ha mantenuto con un grande amore del passato, la coinvolgono e la spingono a guardarsi dentro e a fare i conti con se stessa.
Una storia un po' scontata, a tratti, soprattutto nella seconda parte dell'opera, non lontana da quei romanzi Harmony più volti citati nel romanzo, che tuttavia si fa leggere per l'ironia e la leggerezza dello stile e per un'attenzione al dato psicologico non approfondita ma comunque coinvolgente.
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