di Lyndsay Faye, Einaudi
Primo libro di una trilogia di gialli storici, ha il pregio di descrivere con ricchezza di particolari un periodo della storia di New York poco familiare, almeno al pubblico italiano: la prima metà del XIX secolo. La storia si incentra su un protagonista che nonostante veda le sue speranze andare in fumo in più di un'occasione, non perde mai la propria intraprendenza e affronta un'indagine complessa nella quale è stato coinvolto da circostanze fortuite, e che lo porterà a cambiare radicalmente la propria vita.New York, 1845. Una città che ha visto quasi decuplicare i suoi abitanti in meno di 50 anni, e che ancora non si è dotata di un Corpo di Polizia. Timothy Wilde è un oste con un sogno d'amore nel cassetto, un fratello pompiere prepotente e lanciato in politica, un passato da lasciarsi alle spalle. Dopo che l'ennesimo incendio gli porta via tutto ciò che ha, non gli resta che accettare il lavoro che gli propone il fratello, entrare nel neonato Corpo di Polizia della città, fortemente contestato dagli abitanti, che ne vedono l'istituzione come il tentativo di privarli delle libertà civili. Senza alcuna apparente capacità investigativa, senza armi, senza casa, senza neanche l'appoggio degli abitanti di una città in preda a una lotta politico-religiosa che vede opporsi i nativi inglesi protestanti ai cattolici nuovi immigrati irlandesi, Timothy si troverà ad investigare su una misteriosa catena di orribili omicidi, indirizzato da una prostituta bambina verso i bassifondi di una città che sembra impossibile possa essere diventata la megalopoli odierna.
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