venerdì 10 agosto 2018

Piccole grandi cose

di Jodi Picoult, Corbaccio

Un legal thriller, un romanzo sui pregiudizi razziali ancora radicati e presenti negli USA della presidenza Obama, violenza diffusa attraverso la rete che diventa strumento di propaganda di un'ideologia prevaricatrice, l'incontro-scontro tra due donne intelligenti e competenti nella loro professione ,l'avvocato e la sua cliente, diverse per la situazione sociale e il colore della pelle. Temi di un romanzo intrigante e scorrevole forse adatto soprattutto ad un pubblico femminile.

Mercy-West Haven Hospital, Connecticut, USA. Un'ostetrica di colore, Ruth, con una carriera ventennale invidiabile, viene allontanata dalla sua caposala dalla puerpera e dal neonato che le erano stati assegnati perché i genitori del bambino, suprematisti bianchi, non accettano che la donna possa venire a contatto con loro. Quando il neonato ha delle complicazioni e nessuna altra infermiera è disponibile in quel momento, cosa deve fare Ruth? Obbedire alla disposizione ricevuta, anche se ingiusta, o soccorrere il bambino? Quando il bambino muore, Ruth diventa il capro espiatorio e dovrà affrontare un difficile processo per omicidio. È difesa dall'avvocato d'ufficio, Kennedy McQuarrie, una donna bianca convinta di essere democratica e aperta, che verrà messa a confronto con le proprie contraddizioni. Anche il lettore, coinvolto nella vicenda, si interroga sulla vita di un Paese in cui immaginava si fosse raggiunta un'integrazione più profonda e, seguendo i punti di vista delle tre voci narranti – Ruth, Kennedy e Turk, il padre del bambino – è costretto a riflettere su qualche aspetto della complessità della società americana.

Giudizio sintetico: Demistificante

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