lunedì 20 agosto 2018

Fiori sopra l'inferno

di Ilaria Tuti, Longanesi

Paesaggio delle Dolomiti, roccia, boschi, neve. Qui si cela un mistero che ha le sue radici in un passato di violenza. Un thriller che richiama alla mente i thriller dei paesi del nord Europa in cui il gelo e il bianco della neve fanno da sfondo a storie di crudeltà e sadismo.

Travenì, paese (immaginario) delle Dolomiti. Un piccolo centro che sta subendo le trasformazioni che il turismo richiede. Costruzioni di piste da sci con conseguente disboscamento: gli abitanti guardano con ostile diffidenza il cambiamento del loro ambiente, che comporterà l'invasione di estranei, visti già come persone di cui non fidarsi. Qui avviene un delitto orrendo su cui è incaricata di indagare la commissaria Teresa Battaglia, una donna non giovane, dal carattere aspro e dalla battuta tagliente, in grado però di stabilire un rapporto forte con i suoi sottoposti, anche con l'ultimo arrivato, l'ispettore Marini, un quarantenne che fatica ad apprezzare le doti di sensibilità emergenti sotto la dura scorza del suo capo. Teresa conduce l'indagine analizzando il modus operandi dell'assassino, cercando di ricostruire le patologie della sua psiche, collegandosi a eventi del passato che l'hanno condotto al delitto.
Un thriller non tanto originale nella trama, ma apprezzabile per le descrizioni dell'ambiente, per la costruzione della storia – che risulta chiara al lettore – e per l'approfondimento dei personaggi, soprattutto quello della protagonista, di cui si intuisce un passato doloroso in grado di porla in empatia con l'umanità sofferente. Consigliabile agli amanti del genere.

Giudizio sintetico: Dolomitico

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