mercoledì 6 giugno 2018

La guerra dei cafoni

di Carlo D'Amicis, Minimum fax

Un ibrido tra l'ironia di un romanzo di formazione e il classico conflitto tra bande alla Molnar. Un po' troppo audace nell'esasperare il contrasto tra le due fazioni opposte, ha comunque il pregio di rimanere abbastanza simpatico e richiamare alla memoria una miriade di particolari che chi ha vissuto come adolescente il periodo a metà degli anni '70 non può non ricordare.

Francisco Maligno è il soprannome di Angelo, il capo dei "signori", un gruppo di ragazzi che a Torrematta (ipotetico paese del Salento) va a passare le vacanze estive. I loro avversari, con i quali ogni anno si scontrano in modo feroce, sono i "cafoni" i ragazzi poveri e ignoranti che tutto l'anno nel paese sono dispersi nelle mille attività degli abitanti, ma che durante l'estate si organizzano come truppa regolare per opporsi all'arrivo dei signori. La caratterizzazione dei personaggi, dalla fidanzata elegante e svampita di Maligno al capo dei cafoni, dal colto Luca Viale alla sfortunata Mela, sebbene sia improntata a toni eccessivi, è funzionale ad un racconto destinato soprattutto ai giovani, ma nel quale per ragioni anagrafiche possono ritrovarsi solo quelli che giovani non lo sono più tanto.

Giudizio sintetico: Molnariano

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