di Lorenza Ghinelli, Rizzoli
Un romanzo di formazione, un momento di passaggio, quello dell'adolescenza, marchiato a volte non solo dalla rabbia ma anche dal dolore. L'importante è la capacità di compiere scelte, talvolta coraggiose, che permettano di conoscere se stessi e di entrare nel mondo adulto rifiutando di sottostare ad una cieca obbedienza, persino ai genitori.Rimini, giorni nostri. Michele ha una vita tranquilla e agiata all'interno della sua famiglia: padre, professore universitario, madre e il nonno Dino, ex partigiano, cui è molto legato, ora malato di Alzheimer. Un ragazzo regolare, con buoni voti a scuola. Poi un evento sconvolge la sua vita. Michele, rientrato a casa in anticipo rispetto alle sue abitudini, trova il padre tra le braccia di una sua studentessa. La considerazione nei confronti dei genitori cambia radicalmente, soprattutto perché, confusi e spaventati, questi impongono agli altri componenti della famiglia, Michele stesso e il nonno, scelte egoistiche. Hanno infatti deciso di trasferirsi in America, per ricostruire il loro rapporto, sradicando Michele dalla sua realtà e soprattutto lasciando il nonno in un ospizio in Italia. Michele, preso dalla rabbia e dalla sofferenza, si avvicina ad una compagna di scuola – Vera – che, intuisce, conosce il dolore e quindi lo può capire. Il legame con la ragazza dà a Michele la forza di ribellarsi ai genitori e di sconvolgere l'apparente equilibrio della sua famiglia.
Il romanzo grazie alla scrittura facile e scorrevole può essere apprezzato dai ragazzi, ma anche gli adulti possono trovare alcuni spunti di riflessione sul mondo giovanile e su se stessi.
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