di Marcello Fois, Einaudi
Romanzo anomalo, con un protagonista ancora più anomalo, un investigatore profondamente diverso da tutti quelli visti in libri e film. Come cornice, una Bolzano troppo piccola per riuscire a sperdersi e nella quale i personaggi si muovono in balia di sentimenti troppo profondi. Ne esce un libro faticoso, per profondità di sentimenti e per linguaggio, ma che affronta il noir da un punto di vista sicuramente inconsueto.Sergio Striggio è il commissario allo stesso tempo più diverso e più consueto della narrativa contemporanea: dell'investigatore standard conserva il tradizionale aplomb, la perspicacia, la figura solitaria e introversa, ma si differenzia dagli altri protagonisti del noir italiano e straniero per altre caratteristiche: innanzitutto è gay e non riesce a fare il proprio coming out; poi è profondamente innamorato del proprio compagno senza riuscire a dimostrarlo in modo credibile; infine, deve far fronte alla visita inaspettata del padre, anziano poliziotto vedovo con il quale non ha buoni rapporti, ma con il quale sente di dover mettere a posto un po' di cose. A complicare la sua vita già problematica, capita l'indagine - in compagnia di una affascinante vice - su un bambino misteriosamente scomparso in un bosco, nella cornice di un inverno di neve e luce soffusa che riesce a rendere diafana ogni pagina.
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