di Catherine Dunne, Guanda
L'autrice di questo romanzo ha un ampio pubblico femminile già da tempo, dal grande successo de "La metà di niente" del 1997. I suoi libri narrano storie di donne tradite, oggetto di violenza psicologica o fisica, secondo una mentalità, a volte condivisa dalle donne stesse, per cui il sacrificio di sé e il potere maschile sono dati per scontati. Anche in questo romanzo le protagoniste, Calista e Pilar, vivono esperienze drammatiche conseguenze di "amori terribili".
Il romanzo segue in parallelo le storie di due donne, cui dedica capitoli intitolati ora all'una, ora all'altra, dagli anni '60 alla fine degli anni '80, con un breve epilogo nel 2015.
Calista, una ragazza irlandese, di famiglia benestante; Pilar, spagnola, di una povera famiglia contadina, originaria dell'Estremadura. Quest'ultima ha nutrito, fin da ragazzina, il desiderio di andare via dal luogo di origine, spinta dalla madre che, morendo, l'ha drammaticamente esortata a fuggire dalla casa familiare per non finire a fare da serva al padre e ai fratelli. Un destino a cui, almeno lei, doveva ribellarsi.
Calista a 17 anni incontra Alexandros, trentenne affascinante, di una ricca famiglia cipriota, di cui si innamora. Per lui lascia la propria famiglia, la sua terra, sposa e segue l'uomo a Cipro. Un ambiente diverso, una lingua diversa dove il suo sogno d'amore, pur arricchito dalla nascita di due figli, si spegne, soffocato dalla violenza e dal tradimento.
Anche Pilar, nel suo sforzo di crearsi una sicurezza economica e di crescere come persona responsabile, vive un amore da cui scaturisce il dramma della separazione da un figlio non voluto.
Vicende tragiche, sentimenti forti, fallimenti, esigenza di riscatto, presenza costante del dolore per l'assenza dell'amore vero. Tuttavia, nonostante la scorrevolezza della scrittura e l'efficacia della caratterizzazione dei personaggi, il romanzo non è del tutto convincente: le storie a tratti appaiono forzate e poco convincenti, alla ricerca di coincidenze improbabili e facili reazioni emotive...
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