di Tullio Avoledo, Marsilio Ed.
All'appello dei generi affrontati dall'Autore friulano mancava il noir: con questo thriller d'avanguardia Avoledo salta nel mondo dei detective "maledetti", in questo caso caratterizzando un personaggio tanto estremo da risultare quasi parodistico, nero nell'aspetto e nella fede politica, ma dotato di una grande costanza e di una generosità innata. A fare da cornice, una serie di personaggi altrettanto estremi, italiani e non, che si muovono in un Nordest travolto dalla crisi economica e nel quale si sono formati clan e nuclei abitativi sfruttati da ras di piccolo e grande spessore.
Friuli, giorni nostri. Come ne L'elenco telefonico di Atlantide, l'azione si svolge in una città dal richiamo orwelliano, Pista Prima, nella quale è presente un complesso periferico enorme e abbandonato a se stesso, le Zattere, in cui vivono abusivamente dei disperati, prevalentemente immigrati, che hanno costituito una città nella città, abbandonati a sé stessi e privi di ogni servizio essenziale, ma capaci di autogestirsi in modo efficiente. Sergio Stokar, ex poliziotto, ex marito, ex simpatizzante dell'estrema destra, ha subito un crollo professionale e personale e viene abbandonato quasi morto, dopo un pestaggio eseguito con metodo, proprio davanti alle Zattere. I suoi ricordi sono confusi, ma i capi di questa nuova Babele hanno deciso di soccorrerlo e curarlo, per farne il responsabile della sicurezza dell'eterogeneo caos sociale delle Zattere, negandogli gli strumenti minimi per la propria funzione (non dispone di armi, né di un'auto), ma imponendogli una terapia fisica e psicologica della quale è incaricato un medico strano ma capace. Alcuni atroci delitti, dei quali sono state vittima anche alcune ragazzine, costringono Stokar a rispolverare le proprie capacità poliziesche, addentrandosi in un mondo a cavallo tra l'ambiente dei clandestini e quello dei potentati economici locali, indagine che lo porterà a confrontarsi con il proprio passato per cercare di ristabilire un ordine delle cose che gli sia accettabile nel presente.
Thriller anomalo, complesso nella trama e ricco di colpi ad effetto e citazioni letterarie e politiche, nonostante il contesto molto particolare, riesce a coinvolgere a sufficienza sia dal punto di vista della narrazione che da quello sociale, sebbene il protagonista e l'ambientazione risultino eccessivamente estremizzati per generare una vera e propria empatia.
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