di Maurizio De Giovanni, Rizzoli
"A Graziella Campagna, morta nel silenzio" è la dedica del libro da parte dell'autore a una giovane di soli 17 anni uccisa dalla mafia nel 1985 per essersi trovata accidentalmente nel luogo e nel momento sbagliati. Il desiderio di ricordare la vittima di un orrendo crimine è forse lo spunto per il terzo romanzo della serie che ha come protagonista Sara Morozzi, detta Mora. Un romanzo avvincente, ben costruito, migliore dei due precedenti.
Sara è stata un' agente dei Servizi segreti. Massimiliano, il suo superiore in quella squadra di agenti, è stato anche l'amore della sua vita. Per lui ha lasciato marito e figlio, che non l'ha mai perdonata e si è rifiutato di vederla (lo rincontrerà solo dopo la tragica morte del giovane, su un tavolo dell'obitorio). Sara ha svolto il suo lavoro avvalendosi di un talento particolare, la sua capacità di analizzare i più piccoli gesti delle persone e di interpretarli, di leggere le loro labbra, di cogliere le mille sfumature che in genere sfuggono. Lei, una donna poco assai poco appariscente,"invisibile", è riuscita a guardare così attentamente gli altri da carpirne i segreti.
Ora è in pensione, Massimiliano è morto stroncato dalla malattia e a Sara, una donna dai capelli ormai grigi pur non essendo anziana, divenuta ancora più anonima, sono rimasti Viola, compagna del figlio morto, il nipotino Massimiliano e l'amico Davide Pardo, ispettore di polizia. Quest'ultimo viene contattato da un suo ex superiore, Angelo Fusco, che gli chiede aiuto per poter far visita a un detenuto in carcere, Antonino Lombardo, gravemente malato, prossimo alla fine, che ha chiesto di vederlo probabilmente per ripulire la propria coscienza. La morte del Lombardo avviene prima che Pardo si muova per fare incontrare i due. Grande è l'ira di Angelo Fusco, che aveva sperato, parlando col Lombardo, di arrivare alla verità sulla scomparsa di una giovane studentessa, avvenuta nel 1990, su cui da trent'anni sta indagando per motivi personali. Sara, mossa anche da vaghi ricordi del passato, legati al suo compagno di vita, dirige l'indagine che – con l'aiuto di Pardo e di Viola – porterà alla verità sul caso.
Una storia che si legge volentieri per la scrittura scorrevole e curata e per l'assenza di banalità: la vicenda infatti fa riferimento ad alcuni grandi mali del nostro Paese, servizi deviati, mafia, magistratura corrotta. Pregevole l'approfondimento dei caratteri dei personaggi, soprattutto dei tre protagonisti della serie, che si arricchiscono di sfumature e suscitano empatia nel lettore.
Giudizio sintetico: Intrigante