di Irvine Welsh, Guanda

Frankie Begbie dopo aver scontato la propria condanna ha trovato una pace interiore e una vita familiare "quasi" normale, con una moglie bellissima (la psicoterapeuta che lo ha curato in prigione) e due figlie che adora. Ha perfino cambiato nome e ora si fa chiamare Jim Francis: le sue psicosi lo hanno portato a diventare un grande artista, che produce ritratti scultorei di personaggi famosi orrendamente mutilati, e questo incanala la sua indole violenta in una direzione che lo ha reso ricco e celebre. Ma deve tornare ad Edimburgo per il funerale del figlio che ha abbandonato, morto di morte violenta, e nella città scozzese tutti lo ricordano soprattutto per quello che era, Frankie Begbie, e si aspettano una truce vendetta. Frankie non intende affatto rinnegare la sua redenzione, ma le circostanze sembrano spingerlo in una direzione diversa mentre cerca di capire cosa sia successo al figlio. Difficile dimenticare che in fondo si tratta del soggetto più brutale tra quelli messi in scena dall'autore scozzese al suo esordio: riuscirà un tale personaggio a frenare il suo lato oscuro, quando tutte le circostanze gli remano contro?
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