di Lorenzo Marone, Feltrinelli
Romanzo di formazione nel più classico dei termini, tutto ambientato in un palazzo della Napoli degli anni '80, il caseggiato in cui fu ucciso dalla camorra il giornalista Giancarlo Siani. Con il consueto stile tenero e spensierato Marone racconta la difficile crescita preadolescenziale di un ragazzo povero e studioso, dal carattere mite ma dai saldi principi, alla ricerca di un punto di riferimento affidabile nel mondo edonista di quel periodo.Mimì è il figlio del portiere di un caseggiato di una zona intorno al Vomero, in cui abitano persone benestanti ma non ricche. La sua vita si svolge tra il piccolo bilocale in cui si ammassa la sua numerosa famiglia (due nonni, due genitori, due figli) e gli amici del quartiere: lo spavaldo Sasà, la bella Viola, e, ragazzo tra gli adulti, il giornalista Giancarlo, purtroppo destinato ad una fine tremenda, l'unico a cui confidare i dubbi e i timori di un'età critica. Come afferma lo stesso autore, non è un romanzo su Giancarlo Siani, ma un romanzo con Giancarlo Siani. Come in altri titoli di Marone, lo stile è ironico e piacevole, anche se in questo caso meno commovente, e gode della spontaneità e dello spirito dell'intera città partenopea, che riesce a vivere nella voce dell'io narrante Mimì e della sua colorata famiglia, nonostante l'ambientazione estremamente circoscritta.
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