lunedì 2 luglio 2018

Lo stretto necessario

di Pierluigi Pardo, Rizzoli

Dubbi, crisi matrimoniale, fuga dal proprio presente alla ricerca di parti del passato lasciate irrisolte, presenza forte degli amici. Elementi che si coagulano e portano a una svolta nella vita del protagonista di questo romanzo, che scopre lo "stretto necessario" per la propria vita abbandonando (forse) la condizione di Peter Pan.

Giulio ha quasi 43 anni. Pubblicitario di successo vive in una bella casa a Milano, con la moglie Francesca, dedita ad attività di beneficenza per l'Africa, e la figlia di 7 anni, Rebecca. È il giugno del 2006, stanno iniziando i Mondiali e Giulio, che pone il calcio tra le cose che più contano nella vita, si prepara a seguire davanti alla televisione le partite della Nazionale italiana di Lippi. Ma diverse cose in questo momento lo rendono scontento: sua moglie, tutta presa dalle cene a favore dell'Africa, sembra affascinata dal guru dell'associazione per cui si impegna. Le campagne pubblicitarie che sta seguendo, come quella per la colla delle dentiere, sono poco stimolanti e un'amica che ha perso di vista da 10 anni sembra ora voler riprendere i rapporti con lui. Molta confusione nella mente di Giulio. Allora è meglio staccare, cercare una fuga seguendo il suo amico Federico, che vuole ristrutturare una masseria in Puglia. Inizia così il viaggio dei due alla volta del Sud con tappa in alcune bellissime località della Penisola, mentre la Nazionale italiana avanza verso la finale.
Un romanzo in cui si sente l'eco dei libri di Nick Hornby e dei film di Gabriele Salvatores, che fa propri temi non proprio originali del mondo maschile: calcio, musica, amicizia, la difficoltà di crescere e assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. La scrittura è comunque scorrevole e la lettura, se si vuole solo relax, gradevole.

Giudizio sintetico: Fuggitivo

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