mercoledì 6 dicembre 2017

La sottile linea scura

di Joe R. Lansdale, Einaudi

Una rivisitazione "alla Lansdale" del Tom Sawyer di Mark Twain, ma ambientato nel 1958 – manco a dirlo – nel Texas orientale. Gli ingredienti tradizionali del romanzo di formazione americano si fondono in questo racconto con i dialoghi caratteristici dell'autore texano e con la sua personale forma di stigmatizzazione del razzismo USA. Un mix divertente, senza troppe pretese, destinato soprattutto agli estimatori di questo autore, che vi troveranno molti dei temi ricorrenti nella sua scrittura, persino un drive in.

Stanley Mitchell vive in una famiglia tradizionale, ma non troppo, degli anni '50, proprietaria di un piccolo drive in. Nella piccola cittadina in cui vive, si ritrovano tutti i cliché della narrativa adolescenziale americana e dei temi della perdita dell'innocenza: amici che passano il tempo andando a zonzo, adulti bacchettoni e violenti, una divisione feroce tra bianchi e neri, una casa misteriosa, degli omicidi insoluti, e tutta una serie di personaggi che si muovono in un mondo povero e sporco ma rispettoso della struttura sociale e capace di grandi generosità. In poco, pochissimo tempo, Stanley passa dallo scoprire con stupore fanciullesco come nascono i bambini, a dover affrontare un mistero pericoloso e cupo che arriva dal passato, affrontando coraggiosamente le difficoltà e le discriminazioni sociali e razziali caratteristiche del periodo storico in cui si muove.

Giudizio sintetico: Sawyerista



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