martedì 5 dicembre 2017

Effetti collaterali dei sogni

di Guglielmo Brayda, Voland ed.



L'amore, i sogni e le neuroscienze, lati di un ipotetico triangolo all'interno del quale vive e si sviluppa la trama di questo romanzo. Un triangolo dalla forma irregolare, tutto inclinato com'è sul lato dell'amore, il vero centro narrativo della storia. L'amore in primo piano, le neuroscienze sul lato corto del triangolo, relegate al ruolo di comparse e il mondo onirico a combattere per rubare spazio agli eventi dell'amore. Tre mondi coesistenti nella mente del protagonista, che a turno strizzano l'occhio al lettore.

Raccontata in prima persona dal protagonista, un neurologo a cui non interessa la pratica clinica ma la ricerca sul cervello, la storia di questo romanzo si sviluppa su piani diversi. Mentre insegue storie d'amore spesso dal risvolto drammatico e nel contempo molto appaganti, incontra un universo fatto di sogni di vita e di morte tanto forti da apparire più veri della realtà stessa. "Il mondo dei sogni mi stanca e mi spaventa" dice il protagonista che non ne può più di subire sensazioni che non provengono dal mondo reale, per le quali non sa darsi spiegazioni e che non può in nessun modo evitare. Il romanzo a tratti ci parla anche di fisiologia del cervello e di ricerca scientifica, velocemente, deludendo la curiosità del lettore. Forse, infatti, più interessanti delle storie d'amore con Sara, Nina o Anouche sono le indagini che il protagonista compie per individuare le aree del cervello che si attivano negli scrittori durante il processo creativo.
Nel complesso un romanzo che si fa leggere, anche grazie ad una scrittura semplice, diretta, senza appesantimenti retorici o lessicali.

Giudizio sintetico: Neurologico


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