martedì 16 giugno 2020

Elefante a sorpresa

di Joe R. Lansdale, Einaudi

Ennesima avventura di Hap e Leonard, sempre più avanti con gli anni, sempre più consapevoli del proprio destino fatto di guai, dialoghi surreali, incontri con individui che incarnano le peggiori tendenze criminali dell'America profonda. Questa volta, il pulp delle ultime pubblicazioni si affievolisce a favore di una maggiore riflessività dell'io narrante Hap, anche se non mancano le figure retoriche esagerate che hanno fatto della serie un filone a sé stante della narrativa new-western.

Dall'inizio alla fine, in questa nuova avventura dei due detective più scalcagnati dell'East Texas, piove. Ma non piove e basta: diluvia. E ci si mettono anche il vento forte, un tifone proveniente dal Golfo del Messico, e una giovane albina dalla lingua quasi mozzata che capita per caso sulla strada di Hap e Leonard. All'inseguimento della ragazza, due killer spietati e particolarmente in gamba, che daranno filo da torcere ai due protagonisti, i quali ovviamente faranno di tutto, mettendo a repentaglio le proprie vite, per salvare la ragazza dai suoi persecutori.
Meno trash del solito, ma anche più "stanco" (anche se non mancano i momenti divertenti), il nuovo episodio insiste sulla consapevolezza di Hap di avere un destino da assassino, anche se per necessità, destino al quale non può sfuggire, nonostante il proprio desiderio di evitare di imbracciare quelle armi che detesta ma che finisce sempre per usare, anche se per aiutare gli altri. Un destino che condivide con il "fratello di sangue" Leonard, che questi problemi però non se li fa. L'elefante del titolo è il gigantesco effetto sorpresa, unica e ricorrente arma – o piano, se così si può chiamare – al quale i due ricorrono quando si trovano con le spalle al muro. Cioè sempre.

Giudizio sintetico: A mollo

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