mercoledì 6 maggio 2020

Tehran girl

di Mahsa Mohebali, Bompiani

In un Iran islamizzato, ma non troppo, una donna indipendente con una domanda in testa che la ossessiona (ma non troppo), si muove in un mondo maschile – ma non troppo – dribblando problemi, aspiranti mariti, parenti importuni e parenti persi, in una girandola di tempi, luoghi e rapporti sociali che lasciano il lettore spaesato e perplesso. Ma non troppo.

Elham è la segretaria di un potente uomo d'affari della Repubblica Islamica, un uomo che approfitta della disinvoltura e della bellezza della ragazza per affidarle molti incarichi, dal disbrigo delle pratiche all'attenzione per la sua vita privata. La giornata di Elham quindi si dipana tra mille rivoli di traffico, uffici, visite di lavoro, gestione della casa, una girandola in cui deve anche confrontarsi con un fratello eterno studente, una madre oppiomane, vicini di casa litigiosi e una strana serie di ex fidanzati che non vogliono andarsene da casa sua. In testa, una sola domanda: quando era bambina, nel periodo rivoluzionario, alcune foto cadute dal suo diario avevano scatenato una caccia all'uomo che aveva portato alla rovina della sua famiglia allargata, un nucleo comunista del quale oggi rimangono solo alcuni ruderi viventi. Chi aveva messo quelle foto nel diario di Elham? e perché? Una rivelazione del suo capo e un rapido viaggio in Svezia confondono ancora di più il mondo già sconclusionato di Elham, che deve riuscire a barcamenarsi tra le mille facce di una società iraniana che sembra ancor più caotica delle sue strade.
Moltissimi personaggi, salti diacronici al limite dell'incomprensibilità, un intreccio familiare complesso e una lingua dura e sintetica rendono il romanzo di non facile lettura, anche se alcuni dialoghi, la ricorrente cosmesi femminile e le singolari abitudini di guida potrebbero stuzzicare
la curiosità del lettore – almeno di quello occidentale – per una società a cavallo tra tradizione e modernità, in un contrasto di vincoli sociali obsoleti e desiderio di emancipazione del quale la protagonista è l'archetipo perfetto.

Giudizio sintetico: Confuso

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