di Roberto Costantini, Marsilio Ed.
Ultimo caso del commissario Balistreri, eroe noir riflessivo dal passato oscuro e dalle parentele ingombranti. La serie a lui dedicata si conclude con un'indagine suddivisa in due periodi separati da un decennio e il taglio narrativo, rispetto ai titoli precedenti dedicati a questo protagonista noir, è decisamente più introspettivo e autoriflessivo.
2001, Roma. Dopo la giovinezza a Tripoli e la vita da commissario a Roma, Balistreri è stanco e amareggiato, ma non rinuncia né a fumare in ufficio, né ad infischiarsene della gerarchia. Insieme alla pm Bianca Benigni, indaga sulla morte di una ragazza stuprata e assassinata su una spiaggia vicino ad una discoteca. Attorno all'indagine, si dipanano le vite di due coppie: il prof. Bonocore, borioso professore sposato a Nicole, una americana bella ed elegante, e la stessa pm Bianca Benigni, moglie dello psicologo Nanni, specializzato in terapia di coppia ma smarrito davanti alla sua stessa vita matrimoniale. Caratteri molto diversi, collegati da una brillante e spregiudicata ragazza, Scarlett, provocante e disinibita, sorella della moglie del professore. L'indagine conduce ad un colpevole, ma 10 anni dopo Balistreri si troverà a dover rivedere i fatti alla luce di altre prospettive e con un ulteriore decennio di rassegnata ostinazione.
Romanzo riflessivo, molto orientato a descrivere le dinamiche emozionali dei personaggi, rimane comunque un noir di taglio classico, sebbene i trascorsi del protagonista (narrati in una fortunata serie di romanzi ambientati in due periodi diversi tra Libia e Italia) non siano del tutto consueti al genere poliziesco classico. Balistreri sembra attraversare il tempo con leggerezza, senza invecchiare mai e senza lasciare un segno tangibile se non nello spirito di chi gli è vicino, preoccupato di seguire una morale tutta sua, poco incline al compromesso ma spesso accomodante nei confronti dei risultati attesi.
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