di Alice Basso, Garzanti
Thriller leggero ed elegante, vagamente ironico, che strizza l'occhio allo sfruttamento che le case editrici fanno delle loro redazioni, spesso chiamate a sopperire alla mancanza di tempo, idee e – troppo spesso – talento di alcuni autori in crisi produttiva. Protagonista, una ghostwriter di grande capacità e con il dono dell'empatia, capace di immedesimarsi immediatamente con gli autori riuscendo a ricalcarne alla perfezione stile e anima narrativa.Come uno Zelig della scrittura, Vani Sarca è in grado di immedesimarsi nella scrittura di chiunque, grazie ad un particolare spirito di osservazione e ad una tanto innata quanto sbalorditiva capacità di immedesimazione. Diventata una colonna portante della sua casa editrice – che la chiama in ogni occasione in cui uno scrittore si trova nella spiacevole situazione di non riuscire a consegnare in tempo un libro –, Vani scrive di tutto e soprattutto lo fa molto in fretta: dalla medicina alla narrativa, senza tradire lo stile dello scrittore di cui è l'ombra. Per conto suo, ciò che le importa non sono né le idee, né il piacere di vedere il proprio nome in copertina: il suo interesse è solo materiale, un contratto e un compenso. Quando però le viene proposto di scrivere il libro di un'autrice raffinata che deve il suo successo all'esoterismo, qualche perplessità le nasce dentro, tanto più che la donna scompare misteriosamente e per Vani è un periodo di cambiamento.
Ripercorrendo la storia di Vani e l'indagine sulla scomparsa dell'autrice, guidata da un poliziotto che è un condensato dei detective della narrativa di genere, si incontra una galleria di personaggi altrettanto paradigmatici, con un approccio narrativo tra introspezione e noir che riesce a mantenersi in equilibrio tra i due generi senza cadere negli eccessi caratteristici di entrambi. Il libro è il primo di una fortunata serie di romanzi con la stessa protagonista.
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